Decidere di riservare per se uno spazio di lavoro riservato alla propria attività artistica aumenta la produttività, la creatività e l’autostima.
Decidi di dipingere o disegnare: apri un armadio, tiri fuori la scatola dei colori o le matite, prendi la cartella dei disegni, il cavalletto…dove lo piazzo il cavalletto, forse è meglio che dipinga domani.
Eppure basterebbe un angolo organizzato, un tuo spazio sacro che nessuno può toccare.
Pensaci, trovi spazi per gli attrezzi, per le migliaia di cose inutili, per le carte e le foto più vecchie, per i vecchi vestiti, per tutto l’utile e l’inutile della tua vita, e rinunci a un tuo spazio creativo: segnale dell’importanza che dai all’arte nella tua vita.
Confessalo…vivi a compartimenti stagni, la pittura in fondo è come andare in palestra…si fa fuori di casa, poi, una volta chiusa la porta, l’arte sta fuori e dico FUORI.
Insomma, dichiarare non ho spazio significa dire, non voglio dipingere!
La fatica di cercare uno spazio dove non c’è, inventarti un modo per rendere il tuo spazio sacro, lavorare per vuotare lo sgabuzzino, sistemare le luci, vuol dire passare dal mi piacerebbe allo sto facendo.
In fondo basta poco: un mobile a ribaltina con chiave, un angolo organizzato con ripiani e una tenda, uno sgabuzzino male utilizzato. il secondo bagno dove nessuno entra mai.
Trovare il tuo spazio significa decidere di fare qualcosa solo per te, per la tua voglia di esprimerti. Immagina di trovare il tuo spazio pronto, con pennelli, cavalletto e opera in corso, passi sovrappensiero e noti un piccolo errore, l’aspetto d’insieme, trovi cinque minuti e aggiungi una pennellata lì, un segno là…insomma, ti porti l’arte dappertutto. Ricorda…vedere ciò che fai ti ispira nuove idee. Nascondere quello che fai ti ispira a rinunciare…
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