
Ritratto di Gregg (oil, 26×20), Adrian Gottlieb
Adrian Gottlieb è un pittore americano molto apprezzato per i suoi ritratti ad olio, in questa sequenza dimostra come interpreta in chiave moderna questa antica tecnica, nata nel rinascimento.
Secondo questo pittore, il miglior soggetto per un ritratto è una persona interessante dipinta dal vero.
Dichiara che quando si dipinge da una fotografia, ci si trova di fronte a un simulacro, ad una rappresentazione statica di un essere umano.
Un ritratto dal vero invece cresce e si approfondisce man mano che l’artista lavora su di esso e in questo consiste la meraviglia e l’emozione che la ritrattistica può donare.
Ecco le fasi della pittura di un ritratto eseguito con questo metodo
1. dopo aver fatto alcuni studi di disegno e sul colore, si delinea la forma e si definisce usando un pennino caricato di inchiostro marrone (seppia) o un pennellino con una tinta (terra d’ombra diluita con trementina) su una imprimatura (primo strato, la vernice di fondo) di terra d’ombra bruciata diluita con trementina, in modo da avere un fondo caldo piuttosto scuro su cui lavorare.
L’imprimatura consiste nello stendere della terra d’ombra diluita in essenza di trementina sulla tela per poi rimuoverla in parte sfregando leggermente con tampone di stoffa, prima in orizzontale e poi in verticale in modo da ottenere una superficie omogenea.
Il valore della imprimatura deve avvicinarsi al valore medio delle ombre del soggetto principale.
Subito, sul disegno tracciato, si impostano con leggerezza le ombre più scure usando ancora terra d’ombra.
2. Nel passaggio successivo, si costruisce il piambura o piombura: una base modellata con il bianco, gestita sfumando molto sottilmente.
Questo stadio va curato attentamente affinché il dipinto finito abbia un effetto luminoso e traslucido.
Sono aspetti molto importanti e richiedono molta attenzione, la creazione equilibrata dei rapporti fra i valori di chiaroscuro e la precisione del modellato e della struttura del soggetto, in modo che il lavoro risulti ben impostato fin dall’inizio.
3. La tecnica del Verdaccio, si utilizza su un nuovo livello del lavoro ed è particolarmente vantaggiosa per far risaltare il soggetto su uno sfondo relativamente scuro.
Bisogna modellare completamente le forme, utilizzando variazioni nella temperatura dei colori (freddi e caldi) spaziando tra blu-verdi nelle ombre e rosati nelle parti in luce.
La pittura va tenuta abbastanza chiara in termini di valore perché quando si passeranno le velature i valori (di chiaroscuro) e i toni potranno abbassarsi di molto.
4. A sinistra, si possono vedere i risultati delle velature primarie e secondarie, eseguiti in strati sottili, con zone di colore simili come grado di trasparenza e tinta.
Su questi strati è possibile stendere a mezza pasta strati semi coprenti di colore per raggiungere una esattezza della colorazione e stabilire il giusto equilibrio tra figura e sfondo.
Di seguito aggiungo una galleria degli studi realizzati da un pittore sulla piombura che ho trovato su internet





Questo argomento è trattato in modo approfondito durante le lezioni dei corsi di disegno e pittura che Circolo d’Arti organizza a Cagliari, Senorbì e a Casa Spadaccino (loc. Su Loi, Capoterra), e nel corso sul web. Guarda la lista di tutti i corsi.
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