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Letture del sabato: L’occhio del Pittore – introduzione di Andrew Loomis – prima parte

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Nel campo dell’arte odierna non ci sono teorie assolute, ne regole che possano costringerla in schemi. Essa è aperta alla creatività individuale, non si limita più alle forme tradizionali ne si può limitare nel recinto di questo o quell’”ismo” o filone culturale.

Tutta questa libertà comporta il rischio di abusi: è facile incappare in pittori improvvisati, senza alcun metodo ne basi.

Eppure, in tutta questa confusione spuntano nuovi concetti di indubbio valore, che si dovrebbero aggiungere alle conoscenze del passato, sare

Rifiutare le conquiste passate, come se non fossero ciò su cui è costruito il presente è miope quanto sottovalutare i nuovi strumenti pratici o culturali che possono essere aggiunti al nostro arsenale degli attrezzi.

Anche se alcune forme d’arte possono risultare superate, non c’è motivo di credere che le conoscenze alla loro base non siano più valide.

Un artista sa scoprire la bellezza in modo diverso da tutti gli altri. Esistono principi, metodi, esperienze che ci possono aiutare nella nostra ricerca. Esistono alcuni principi e metodi che si sono rivelati utili e validi al punto da non poterne prescindere. Se ampliamo la nostra ricerca invece che rifiutare le nuove suggestioni scopriremo nuovi metodi per arricchire la libertà della nostra esperienza creativa.

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Anche una forma d’arte apparentemente tradizionale, il realismo, può essere creativo se tiene conto dei nuovi principi e delle nuove scoperte che la rivonuzione delle arti avvenuta nel novecento ha comportato.

L’arte avrà sempre le sue tendenze, in base alla cultura del momento. Ma il pendolo della creatività non è mai fermo, perché nessuna persona può vedere con gli stessi occhi o con la stessa ragione, con lo stesso cervello; perché non esistono due cervelli con la stessa ricettività, le stesse motivazioni o che sia influenzato dall’ambiente esattamente allo stesso modo.

Si può dipingere un’impressione in termini generali o si può dipingere con grande fedeltà nei dettagli e in entrambi i casi ottenere un lavoro creativo di qualità

Oggi c’è una forte tendenza verso l’espressione spontanea e creativa, poca considerazione per la formazione classica. La spinta creativa è più forte della volontà di studiare e acquisire conoscenze, come hanno fatto i maestri in passato.

Per quanto ne so, la formazione di base di un pittore astrattista dovrebbe essere ben radicata nei fondamenti della tecnica tanto quanto quella di un pittore realista.

Lo si può verificare semplicemente considerando il caso di Picasso e di molti altri artisti moderni.

Il consiglio più solido che può essere dato a qualsiasi giovane pittore è innanzitutto quello di imparare bene il suo mestiere, di cercare costantemente la bellezza e nuovi modi per esprimerla, e, in relazione alle convinzioni interiori, di lasciare che il suo stile individuale evolva senza essere ostacolato da qualsiasi preconcetto su come dovrebbe dipingere o su ciò che la critica è in grado di dire al riguardo.

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