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Mostra degli allievi di Circolo d’Arti al museo Sa Domu Nosta di Senorbì

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Nell’articolo ”Ceramiche Puniche: la prossima mostra degli allievi della scuola di Circolo d’Arti“ avevo annunciato che gli allievi delle nostre scuole erano impegnati nella preparazione di una serie di lavori per allestire  una mostra di fine corso dedicata ai reperti archeologici ritrovati a Monte Luna, fotografati nel museo “Sa Domu Nosta” di Senorbì, in un successivo articolo: si apre la mostra “Tracce di Monte Luna” avevamo comunicato che finalmente la mostra si sarebbe aperta, ospitata nel museo di Senorbì, e sarebbe stata inaugurata il 26 ottobre 2013 alle 17.30, finalmente ho potuto radunare un po’ di fotografie della giornata di inaugurazione e posso presentare un resoconto.

La mostra ha avuto un ottimo riscontro di pubblico, molti abitanti di Senorbì hanno scoperto il museo Sa Domu Nosta e il suo interessante contenuto, numerosi i visitatori arrivati da Cagliari e molto interessati dai quadri dei loro colleghi di Senorbì e dai reperti in mostra, è stato molto interessante vedere l’effetto che l’accostamento dei modelli antichi e delle opere pittoriche creava.

Gli interventi del vice Sindaco e della Curatrice del museo Elisabetta Frau, hanno accolto i visitatori e introdotto la manifestazione che è stata aperta da un concerto di Tommaso Pedroni.

Ecco alcune foto:

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L’iniziativa ha interessato gli insegnanti dell’Istituto Tecnico Turistico e del Liceo Scientifico che ci hanno chiesto di organizzare una serie di laboratori durante i quali si è simulato il processo progettuale che ha portato alla iniziativa che ha visto il museo e la scuola di disegno e pittura collaborare per creare un evento nuovo e sinergico, capace di attirare l’interesse di media e pubblico. Sono stati prenotati 10 Laboratori e più della metà sono stati ad oggi realizzati, gli altri si terranno nelle prossime settimane.

Durante i laboratori i partecipanti, dopo una visita al museo, alle opere d’arte realizzate e una breve trattazione sull’arco storico da cui sono pervenuti i reperti, sul valore culturale che oggetti del genere possono avere come attrazione per un turismo di qualità e sull’importanza di creare iniziative che si facciano notare per attirare visitatori.  Con l’obiettivo di raccogliere informazioni e stimoli per realizzare una pagina web sul social network Facebook i partecipanti al laboratorio hanno potuto conoscere le tecniche base della lavorazione dell’argilla con le quali sono stati realizzati anticamente gli oggetti contenuti nel museo, hanno poi cercato di creare delle foto dal taglio pubblicitario che potessero essere proposte come modelli a un gruppo di artisti e che potessero arredare la pagina web obiettivo del workshop. successivamente si sono cimentati nel disegno a carboncino usando come modello la copia di uno dei reperti contenuti nel museo. Alla fine del laboratorio tutto il gruppo ha proposto e discusso vari e idee per intitolare la pagina web.

Tutti hanno partecipato attivamente e mostrando un interesse vivo.

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come imparare a disegnare le espressioni del volto

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Una volta imparato ad orientarsi sulle forme generali della testa e del volto, ti conviene studiare in modo approfondito le espressioni del volto. Ho preparato una galleria di immagini che mi sembrano un ottimo esercizio, molte altre le puoi trovare nei depositi di immagini come Flickr o facendo adeguate ricerche tra le immagini che puoi trovare su Google (fai riferimento solo alle foto, non copiare i disegni).

Come consiglio sempre ai miei allievi ti suggerisco di provare a fare piccolissimi bozzetti (lato massimo 7-8 centimetri) in modo da essere costretti a cogliere i tratti essenziali delle espressioni concentrandoti più sul gioco dei chiaroscuri che sulle linee, successivamente, se serve o vi piace potrete realizzare disegni più rifiniti.

Qui sotto ti metto una galleria delle immagini che voglio proporti come esercizio, in fondo alla pagina troverai anche il link per scaricare una cartella compressa con tutte le immagini. maschio ispirato facciamo pace quando fai cosi vuoi litigare dici a me! faccia buffa ricordi vecchio a chi lo vuoi dare a bere adesso ti spiego fastidio ai miei tempi! dunque vediamo goganga ho capito ho gabido mi ricordo uhhh ma davero adesso ricordo buffa questa ehhh la pagherai abbassa lo sguardo dici davvero grrr bau bau fh fh gh gh che cosa vedono le mie pupille! tutte a me mi capitano ma che dici linguaccia uffa allegria come hai detto dubbio come sto coi baffi era buono sei buffoni nove facce dodici facce bambina orientale 14 facce merril streep espressioni facciali

Prova a fare più disegni che vuoi, vedrai che piano piano le tue facce miglioreranno. Se vuoi approfondire l’argomento puoi dare un’occhiata anche all’articolo Come disegnare il ritratto di un profilo umano .

Ho quasi finito di preparare un ottima dispensa che ti permetterà di imparare a disegnare la testa umana dal vero o a memoria vista da qualsiasi angolazione, per essere informato della sua uscita iscriviti alla nostra mailing list: 


Questo argomento è trattato in modo approfondito durante le lezioni dei corsi di disegno e pittura che Circolo d’Arti organizza a Cagliari, Senorbì e a Casa Spadaccino (loc. Su Loi, Capoterra), e sul web. guarda la lista di tutti i corsi.

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nuovi modelli per nature morte

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Ho aggiunto altre immagini alla sezione Modelli per nature morte, ho segnalato questo fatto su Google+ il social network di Google e uno dei curatori della comunità dedicata al disegno dal vero mi ha chiesto di usare alcune delle foto come modello per un contest, se volete potete vedere i risultati del lavoro dei partecipanti.

Per farlo dovete andare su Google+ e cercare la comunità Sketch Group (ci vuole un account gratuito google-mail)

Personalmente preferisco google+ a facebook perché è meno confusionario ed è libero da pubblicità invasiva, inoltre è molto più facile individuare e seguire – senza necessariamente essere amici – persone interessanti che hanno i nostri stessi interessi, ci sono enormi comunità di artisti e fotografi che pubblicano i loro spesso interessantissimi lavori e comunità incentrate sui più vari interessi artistici, anche li troverete la comunità di Circolo d’Arti nella quale segnalo quotidianamente link interessanti.

Le mie foto le trovate qui: http://www.flickr.com/photos/21697468@N03/sets/72157625079372734/

modello per natura morta

modello per natura morta 2

e molti altri


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Il fenomeno mondiale degli urban sketcher

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L’obiettivo di chi pratica questa forma d’arte è, come recita il loro manifesto, “raccontare il mondo, un disegno alla volta” .

Armati di taccuini o album, con una attrezzatura ridotta all’essenziale, pochi semplici attrezzi da disegno o acquerelli, gli urban sketchers si aggirano per il mondo.

Si tratta di una organizzazione, un gruppo, che vuole esprimere il valore artistico, narrativo ed educativo del disegno sul posto, promuovendone la pratica e collegando le persone in tutto il mondo che disegnano i luoghi in cui vivono e in cui viaggiano.  In questo modo si collega idealmente alla tradizione del carnet de voyage.

Il movimento (composto di grafici, illustratori o semplici appassionati) che si dedica al “ritratto urbano” è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni. Quello che viene definito local drawing (espressione di sintesi che riunisce in sé il concetto di disegno a chilometro zero e di esercizio rappresentativo en plein air) e che potremmo appunto tentare di tradurre con ritratto urbano, viene posto al centro di una riflessione culturale precisa e sintetica i valori della quale traspaiono dal manifesto informale del movimento stesso.

1. Disegniamo sul posto, all’aperto o al chiuso, catturando ciò che cogliamo attraverso l’osservazione diretta

2. I nostri disegni raccontano la storia di ciò che ci circonda, dei luoghi in cui viviamo e di quelli dove viaggiamo

3. I nostri disegni sono una registrazione del tempo e dello spazio

4. Siamo fedeli alle scene che osserviamo

5. Utilizziamo ogni genere di strumento e preserviamo il nostro stile individuale

6. Ci sosteniamo a vicenda e disegniamo insieme

7. Condividiamo i nostri disegni online

8. Mostriamo il mondo, un disegno alla volta

Tutto è cominciato quando, nel 2007  Gabriel Campanario un illustratore di cronaca , incuriosito dal moltiplicarsi degli artisti che condividevano online disegni e schizzi delle loro città, creò un gruppo Flickr che divenne in breve tempo il punto di riferimento di una rete di gruppi attivi localmente. Il crescente interesse verso questa pratica ha dato vita in breve tempo a numerosi festival e a un fitto calendario di incontri periodici.

La forma d’elezione di questi incontri è il cosiddetto “sketch crawl” (definizione intraducibile che coniuga il movimento lento e sistematico all’attività di disegno) lanciata ufficialmente a livello mondiale da Enrico Casarosa (storyboard artist per Pixar) che prevede il raduno di un numero variabile di artisti in una determinata città e una battuta di caccia all’immagine su itinerari condivisi e predefiniti.

L’approccio degli Urban Sketchers ha attirato nel tempo l’attenzione di sponsor importanti (prima fra tutte Moleskine stessa, legata fortemente a un immaginario visivo legato all’esotismo e al viaggio) e di amministrazioni pubbliche che hanno visto in questa attività estremamente concreta, visibile e reale un’ottima occasione per indagare il tessuto urbano o per rappresentare la città con un linguaggio fortemente empatico e capace, anche attraverso la riproduzione di una piccola parte del tutto, di restituirne o di suggerirne la complessità. Il legame profondo con il territorio e il tessuto urbano si coniuga con una coscienza sociale condivisa dal movimento a livello mondiale che ha portato gli Urban Sketchers ad attivarsi in diverse occasioni nell’ambito della raccolta fondi per progetti di recupero urbano o in occasioni di emergenze e calamità naturali.

A Cagliari, l’associazione Circolo d’Arti organizza periodicamente incontri di “sketch crawl” nella città vecchia, nei parchi della citta o in uno dei tanti bellissimi luoghi turistici o di importanza storica della provincia.

Link utili

Rendez Vous dei Carnet de Voyage di Clermont Ferrand

Urban Sketchers Symposium di Portland

Urban Sketchers

Urban Sketchers Italy

Sketch Crawl

All the buildings in New York di James Gulliver Hancock

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come disegnare il volto umano e i suoi elementi: lezioni filmate passo passo

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Forse hai già incontrato questi filmati sul disegno del volto umano su youtube, se no ti consiglio di correre a guardarli e a studiarli con attenzione.

L’autore è Stanislav Prokopenk, un ex animatore, attualmente insegna al  Watts Atelier of the Arts in California, ha messo insieme le esperienze che ha acquisito da entrambi i campi per creare alcuni dei film più chiari e informativi sul disegno della testa che si possano trovare sul web.   Il bello è che li distribuisce gratis.

Troverai che le spiegazioni sono proposte in modo molto divertente, con un bizzarro senso dell’umorismo.
Con una sofisticata padronanza dei sui mezzi, Prokopenko inizia questa serie di film partendo dai disegni costruttivi di anatomia dal vero di Andrew Loomis, realizza gli schemi guida di Loomis  realizzandoli passo passo. In altri filmati procede ad analizzare i vari elementi passo passo in modo approfondito ad esempio l’occhio e il naso (si presume che ci saranno altri video a seguire).

Credo che troverai come me questi tutorial eccezionali, te li propongo tutti, spero che Stan trovi il tempo di produrne sempre di più.

Come disegnare la testa da qualsiasi angolatura

Come disegnare la testa vista di fronte

Come disegnare la testa di profilo

Come disegnare la testa di scorcio

Come disegnare gli occhi: Struttura

Come disegnare un occhio passo passo

Come disegnare il naso: anatomia e struttura

Ti dico anche che puoi trovare altri articoli molto interessanti sul blog di Stanislav

Devo ringraziare lo  splendido blog http://underpaintings.blogspot.it/ cui sono debitore di questa e di tante altre segnalazioni

Spero che l’articolo ti sia piaciuto e che trovi il tempo di segnalarlo nel tuo socialnetwork preferito (trovi i pulsanti qui sotto).

Mi piacerebbe anche avere una tua opinione su questi filmati o segnalazioni di altri che abbiano questa qualità, lasciami un commento.


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Quando disegni sii naturale!

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Se sei un disegnatore alle prime armi, è facile che tu cada nella tentazione di buttarti ade affrontare il disegno senza prenderti il tempo di scoprire che la tua mano ha un andamento naturale per tracciare linee e tratteggi. È un dato di fatto, la maggioranza delle persone non sa nemmeno che una cosa del genere esista!

Vorrei proporti una esplorazione per e scoprire  il tuo segno naturale.

Fai un po’ di esercizio insieme a me, fai finta che io sia al tuo fianco, e disegna quello che ti suggerisco, procurati un album da disegno o alcuni fogli di carta da stampante e una matita 2B di grafite.

001

LEONARDO IL MANCINO
Per scoprire quale è il tuo gesto naturale nel disegno, andiamo a vedere un esempio importante: l’approccio al disegno di Leonardo.

002

Copia del disegno di un vecchio (compresi i segni e le macchie dell’età sulla carta).

Si può dire molto sugli artisti, esaminando le loro opere, è importante considerare il fatto che Leonardo era mancino. Certo vedendo la bellezza dei suoi disegni puoi sentirti un po’ in soggezione  a vedere le sue ombreggiature, ottenute per lo più con tratti tracciati con la stessa angolazione.

Cerchiamo dio seguire il suo stesso consiglio:
L’artista dovrebbe prima esercitarsi copiando da disegni a mano libera di un buon maestro.
(Leonardo da Vinci)

Glossario artistico
La linea retta fornisce il collegamento più breve tra due punti qualsiasi. Le linee rette possono essere tracciate in qualsiasi direzione.

Tratteggio è una tecnica di ombreggiatura (resa popolare durante il Rinascimento), che consiste in una serie di linee, accostate strettamente tra loro in modo da dare l’illusione di gamme di valori tonali.

Precisazione:
Alcuni esperti sostengono che Leonardo da Vinci fosse mancino a causa del modo in cui tracciava le linee rette (con un angolo da sinistra in alto a in basso a destra). Questo tipo di movimento è quello naturale di molti artisti mancini.
Artisti destri (come me) spesso tracciano le linee da destra in alto a sinistra in basso.

004Trova il movimento naturale della tua mano

005

Il movimento naturale della tua mano non può essere lo stesso di quella di Leonardo o di quella di chiunque altro.

Per scoprire quale sia il tuo stile di tratteggio naturale, continua a creare gruppi di tratteggi, tracciando blocchi di linee parallele  in tante direzioni oblique sui fogli che hai davanti.

Presta attenzione a come tracci queste linee.

Fai molti tentativi sperimentando vari modi di spostare la matita per tracciare le linee parallele oppure per variare la pendenza delle linee.

Scoprirai che in certi casi sarai a tuo agio ed in altri ti sentirai scomodo.

Ci sarà un movimento che ti farà sentire perfettamente comodo e naturale. Quello è il movimento che asseconda meglio il gesto naturale della tua mano ed è  il tratteggio che dovresti cercare di usare a tuo vantaggio il più possibile.

Bene, metti data e firma sui fogli su cui hai fatto questo esercizio e  piazza un bel sorriso soddisfatto sul tuo viso!

Questi articoli sono una libera traduzione delle lezioni di Brenda Hoddinott, pubblicate sul sito www.drawspace.com, pubblico la traduzione e le immagini originali della lezione, rispettando la licenza creative commons sotto cui sono pubblicati gli articoli originali.


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Quando si disegna: sfumature fuse o tratteggio visibile?

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Ci sono diversi metodi per creare sfumature nei nostri disegni. Molti principianti usano le dita ma questo metodo sparge grasso sulla carta, creando una superficie scivolosa che rende difficili ulteriori ritocchi, a questo si può ovviare usando tortiglioni o sfumini di feltro di carta.

Prima di ammorbidire le tue sfumature con gli sfumini però, ti consiglio di provare anche altri metodi per gestire le gradazioni di valore del chiaro scuro.

In quasi tutti i disegni che farai ci sarà qualcosa da sfumare.

Gli esercizi che ti propongo ti insegneranno ad ombreggiare correttamente i tuoi disegni, con tratteggi a matita, prima di intervenire con lo sfumino. Imparerai i giusti metodi per creare sfumature a grafite con il tratteggio incrociato e con vari strumenti e metodi di fusione.
Se hai già qualche esperienza di base di tratteggio o tratteggio incrociato (ne abbiamo scritto in un articolo precedente), nei prossimi cinque paragrafi puoi esplorare diverse tecniche e strumenti utili per creare disegni sfumati a grafite.

Imparerai quindi a:

  • CONFRONTARE LE OMBREGGIATURE CON E SENZA SFUMATURA FUSA: confronteremo lo stesso disegno di un acino d’uva con e senza passaggi di sfumino. Potrai scegliere quale stile preferisci, dopo aver valutato in pratica i vantaggi e gli svantaggi dei due metodi.
  • SCEGLIERE GLI ATTREZZI PER SFUMARE: Ottieni una sfumatura fusa sfregando una ombreggiatura ottenuta a tratteggio, in modo da distribuire la grafite in modo omogeneo sulla superficie della carta. Questo risultato lo puoi ottenere con diversi attrezzi: uno sfumino di feltro, un tovagliolo di carta, un pezzo di pelle di camoscio, un tortiglione di carta. Discuteremo dei pro e dei contro dei vari mezzi disponibili.
  • COSA NON FARE: Non è possibile sistemare con la fusione un disegno male ombreggiato.
  • PREPARARE IL TRATTEGGIO PER UNA SFUMATURA FUSA: Le sfumature sono sempre di grande effetto e molti principianti amano usare il tratteggio fuso nei loro disegni a matita, vediamo il modo corretto di fare.
  • IMPOSTARE IL TRATTEGGIO INCROCIATO PER UN DISEGNO SFUMATO: Devi creare gradazioni di valori di chiaro scuro grazie a piccoli tratti delicati e incrociati resi dolcemente su carta liscia, senza bisogno di passare sfumini o mezzi di fusione. 

Non vi è assolutamente nulla di sbagliato nell’utilizzo di mezzi di fusione per qualsiasi disegno,  specie se quello che si vuole raggiungere è una immagine dall’aspetto molto liscio.

CONFRONTARE LE OMBREGGIATURE CON E SENZA SFUMATURE FUSE

Quando ho cominciato a disegnare, usavo tutti i mezzi per ottenere ombreggiature completamente fuse e sfumate. Tuttavia, questi metodi non funzionavano bene per la maggioranza dei miei ritratti, perche la texture della pelle spariva e il disegno prendeva un aspetto troppo liscio, simile alla porcellana, altre volte le facce finivano per assumere un’apparenza sintetica, da cartone animato.

Se usi lo sfumino in modo poco accorto rischi che i tuoi disegni prendano un aspetto non realistico e piatto. Ho rovinato molti disegni prima di capire come realizzare in modo corretto la sfumatura del tratteggio.

Per ottenere una bella ombreggiatura sfumata devi prima stendere un chiaroscuro a tratteggio ben realizzato, che sia semplice o incrociato oppure anche a riccioli. Poi puoi agire con gli attrezzi per sfumare.

Uno sfumato ben fatto dipende anche dalla scelta delle matite adatte e degli strumenti per sfumare che scegli. Ti conviene fare esperimenti con diverse tecniche di disegno e diverse attrezzature fino a trovare lo stile che funziona meglio per la tua sensibilità.

Passiamo alla pratica

Per dare il senso di tridimensionalità del chicco d’uva ho scelto di stendere un tratteggio incrociato che segue la curvatura della forma. La rappresentazione dell’ombra portata sulla superficie d’appoggio del chicco ci da il senso che esso non fluttua nell’aria e i valori tonali via via più scuri mano a mano che ci si avvicina al bordo inferiore dell’uva aiutano a creare una sensazione di peso.

chiccotratteggioIl disegno a sinistra è stato preparato per la sfumatura come segue:

  • In primo luogo, l’uva e la sua ombra sono state ben delineate.
  • I valori della luce sono stati poi aggiunti con in tratteggio modellato sulla forma
  • Ho scurito fino a raggiungere un forte contrasto di valori: il contrasto misura il valore di differenza tra le parti in luce e quelle in ombra
  • L’ombra del chicco è stata ottenuta grazie ad una ombreggiatura creata con linee parallele
  • I piccoli dettagli accurati come il picciolo sono stati definiti successivamente

chiccosfumeggioNella illustrazione a fianco si vede il disegno dell’uva dopo il processo di sfumatura. Lo sfumato è stato realizzato con cottonfioc e fazzolettini da trucco.
Il processo di sfumatura è stato il seguente:

  • Usando un un cottonfioc, ho mescolato molto delicatamente i valori di luce intorno alla zona più luminosa del vitigno.
  • Lavorando progressivamente dal chiaro allo scuro ho usato movimenti circolari per fondere i valori.
  • Se l’ombreggiatura diventava troppo leggera nelle aree scure delle ombre, ho aggiunto altri tratteggi di matita e mescolato di nuovo.
  • Ho continuato ad aggiungere tratteggi di grafite dove era necessario ripetendo il processo di sfumatura con un tovagliolino di carta fino a raggiungere un risultato soddisfacente.
  • L’ombra portata è stata fusa leggermente dal chiaro allo scuro facendo in modo che le linee orizzontali del tratteggio rimangano ancore evidenti.

A me piace usare le tecniche del tratteggio e del tratteggio incrociato, mi piace che i tratti restino visibili, trovo questo aspetto artistico e divertente.

L’ombreggiatura della priima illustrazione è stata fatta con entrambi i sistemi, come preparazione per produrre – con lo sfumato – il senso liscio e luccicante della buccia del chicco d’uva.

La scelta di usare o meno l’effetto della sfumatura a sfumino è tua ed è giusto che sia tu a farla secondo le tue scelte estetiche.

Entrambe le tecniche sono molto divertenti e quindi tutto si riduce alla preferenza personale! Esamina e magari fai entrambi i disegni del chicco d’uva, senza e con miscelazione, per vedere quale preferisci.

Disegnareo ombreggiature con tratteggi o ghirigori rende molto più facile il controllo dei valori da fondere tra loro. Non aspettarti di poter essere soddisfatto sin dai primi tentativi di sfumature a grafite, come sai se pratichi il disegno, per raggiungere risultati soddisfacenti è necessario tempo, pratica ed esperienza.

SFUMINI CONSIGLIATI

Come abbiamo visto, una sfumatura fusa corretta si crea sfregando sulle ombreggiature tratteggiate uno strumento qualsiasi di fusione ( chiamato sfumino), l’obiettivo è quello di distribuire uniformemente e gradualmente il pigmento di grafite sulla superficie della carta, ottenendo così una buona graduazione di valori.
I diversi strumenti creano texture diverse. La texture è costituita dalla trama in dettaglio della superficie di un oggetto, definita in un disegno con varie tecniche di sfumatura.

La texture suggerisce il senso del tatto e l’aspetto che identifica la struttura della superficie di un oggetto disegnato.

Questi effetti di fusione possono essere ottenuti mediante moltissimi strumenti e la sperimentazione in questo campo è assolutamente aperta. Tuttavia nel tempo sono stati individuati diversi mezzi che ormai sono diventati di uso comune:

  • tovaglioli di carta o per struccare: ottimi per fondere grandi superfici tratteggiate, attenzione a non fasciare troppo strettamente il polpastrello con il fazzoletto, altrimenti sarà il polpastrello a modellare troppo ruvudamente la sfumatura. Avvolgete vari giri di carta intorno al dito e controllare che gli strati non si schiaccino troppo.
  • bastoncini di feltro o tortillions: sono bastoncini prodotti industrialmente, di varie misure, composti di materiale cartaceo infeltrito. I tortillions sono preparati avvolgendo carta assorbente o comunque porosa e abbastanza morbida in modo che formino una sorta di strettissimo cartoccio. Trovate vasti assortimenti di entrambi i prodotti nei negozi d’arte. potete comunque realizzare da voi i tortillionsa seconda dellee vostre esigenze.
  • carta da cucina: offre un’altra opzione rispetto a quella dei tovaglioli o delle salviette da trucco.
  • cotton fioc: funzionano benissimo per piccole sezioni in dettaglio di disegni, offrono un ottimo controllo nello spostamento della grafite sul foglio.
  • Carta: lo sfregamento mette in evidenza la trama della carta da disegno, che a sua volta può creare texture veramente nette nei vostri disegni.
  • pezzi di feltro: crea diverse texture che possono adattarsi a una grande varietà di disegni soggetti. Bisogna fare attenzione ad usare parti pulite del feltro in modo da non sporcare i vostri disegni. Potete trovare questo materiale nei ferramenta ben forniti.
  • camoscio: le pezze di pelle di camoscio si trovano in molti negozi e si comportano molto bene quando è necessario creare una superficie molto liscia, come per il vetro o un frutto brillante.

COME NON SI PREPARA UNA SFUMATURA

Ovviamente, se non si pone una certa quantità di grafite sulla superficie della carta difficilmente avremo qualcosa da stendere per creare le nostre sfumature. D’altra parte, aspettarsi di ottenere una buona sfumatura lavorando su una base mal tratteggiata è totalmente irrealistica. Negli esercizi seguenti, servono matite 2H, HB, 2B, 4B e 6B; carta da disegno di buona qualità, e attrezzi per sfumare, come fazzoletti di carta, carta da cucina e/o cotton fioc.

1) Disegnate diversi tratteggi casuali con una matita 2B sul foglio da disegno.

Create un tratteggio con un sacco di linee vagamente abbozzata (come nella illustrazione qui sotto)

scarabocchio

2) Avvolgete un fazzoletto di carta (o un pezzo di carta da cucina) intorno alla punta di un dito.
Cercate di fondere le linee sul foglio con leggeri movimenti circolari, meglio che potete.
Come si può vedere chiaramente, una ombreggiatura mal tratteggiata non può essere magicamente trasformata in una bella sfumatura liscia, non importa quali strumenti utilizzare, ne quanto tempo spendete cercando di ottenere un risultato accettabile.scarabocchiosfumacchio

Provate ancora:

3) Tratteggiate una graduazione di valori resi liberamente dal chiaro allo scuro o dal buio alla luce.

Nelle due immagini che seguono si vedono due tratteggi, il primo va abbastanza regolarmente ma in modo rozzo da valori scuri a valori chiari il seguente procede dal chiaro allo scuro.

tratteggiosemplicetratteggiosempliceinverso

 

Barbatrucco!

Quando realizzate la sfumatura MAI usare le dita! Dico di più, cercate di non toccare mai la carta con le dita o le mani nelle zone in cui si prevede di usare gli attrezzi per sfumare.

La polvere di grafite funziona quasi esattamente come la polvere per le impronte digitali usate dalle sezioni investigative della polizia. La pelle è ricoperta sempre di grasso che facilmente passa sulla carta. Questo grasso cattura la grafite e crea delle macchie che diventano visibile dopo la miscelazione, soprattutto nei valori tonali più leggeri. Per cui, poi diventa quasi impossibile ottenere una superficie liscia, anche cercando di spalmare la grafite ulteriormente con le dita, le impronte precedenti avranno fatto assorbire la grafite nella trama della carta e non si potrà più rimuoverla o gestirla in alcun modo.

4) Avvolgere un fazzolettino o un pezzetto di stoffa o di carta da cucina intorno a un dito.
Vi invito a sperimentare con qualunque altra combinazione di strumenti, ad esempio con uno sfumino di feltro o con un tortillon.
5) con leggeri movimenti circolari, cercate di fondere il più possibile insieme le linee.
Potete provare in qualsiasi modo ad ottenere da questa trama di linee, una bella sfumatura morbida e senza soluzione di continuità, per quanto tempo volete. Anche se la superficie della carta dovesse sopravvivere a tutti i tentativi, il risultato sarebbe comunque grezzo, disordinato, poco nitido, come si può vedere nelle immagini che seguono.

tratteggiosemplicesfumatotratteggiosempliceinversosf

Ora che sapete  come non si prepara un tratteggio per ottenere sfumature omogenee, cerchiamo di capire quali sono le tecniche per ottenere risultati migliori.

PREPARAZIONE DI UN TRATTEGGIO PER CREARE SFUMATURE OMOGENEE

Ci sono artisti preparati, professionisti che hanno una perfetta padronanza  delle tecniche di sfumature e i loro disegni hanno un aspetto incredibile.

L’uso delle sfumature è molto popolare, e anche molti principianti amano utilizzare queste tecniche nei loro disegni a grafite. Ma, la sfumatura fusa è incredibilmente difficile da fare bene.

Non lasciare che qualche maestro o un insegnante ti convinca che il suo modo di sfumare è il migliore in assoluto. La sperimentazione di molte tecniche e strumenti diversi, è la via migliore per imparare la tua maniera.

Se ti piace un certo sistema di sfumatura, usalo, ma mantieni la mente aperta e non esitare a provare nuove tecniche e strumenti.

Ciascuno di noi è un individuo unico e possiede distinte esigenze artistiche. Per continuare a sviluppare la tua visione e stile, è necessario rimanere fedele a se stessi!
Io uso molto raramente sfumature fuse nei miei disegni proprio perché mi piace vedere nelle ombre le linee e le texture che i tratteggi creano. Ma qui si parla di ciò che può piacere a te, stiamo cercando di fornire gli elementi per decidere ciò che ti piace o meno!

In questa lezione, ti mostro quali tecniche di fusione che funzionano bene secondo la mia esperienza.

6) il rendering di una gradazione con un tratteggio molto accostate tra loro.
I valori del tratteggio dovrebbero digradare molto delicatamente dal chiaro allo scuro o dal buio alla luce.
Le linee del tratteggio devono essere ben accostate e tracciate con una gradazione molto liscia e dolce dal buio alla luce (o da chiaro a scuro). Ciò garantirà un agevole miscelazione dei segni quando userai lo sfumino per fondere la sfumatura. Un pezzo di carta, tra la mano che disegna e il foglio su cui stai disegnando lo proteggerà dal grasso della pelle.

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7) Qualsiasi strumento di fusione deciderai di usare, le tonalità fonderanno delicatamente il tratteggio creando un passaggio morbido dalla zona dei toni leggeri a quella dei toni più scuri.
Continua fino a quando la fusione dei toni della sfumatura non saranno morbidi quanto è necessario, ma attenzione a non sfregare troppo la superficie della carta per non rovinarla! Le illustrazioni che seguono mostra in dettaglio le sfumature ottenute con questo metodo.

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PREPARAZIONE DI UN TRATTEGGIO INCROCIATO PER CREARE SFUMATURE LISCE
Io amo creare ombreggiature con un tratteggio incrociato reso meticolosamente, tratti delicati su carta liscia, creando una graduazione di valori tonali resi dolcemente, senza fusione a sfumino. Tuttavia, non vi è assolutamente nulla di sbagliato all’utilizzo mezzi di fusione per qualsiasi disegno, se l’aspetto che desideri ottenere è quello di superfici modulate con variazioni dai passaggi invisibili.

8) crea una gradazione tonale (dal chiaro allo scuro o dal buio alla luce) con una preparazione a tratteggio incrociato in cui le linee siano molto accostate tra loro.

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9) sfumatura del tratteggio incrociato tratteggiata dal chiaro allo scuro.
Proteggere il foglio da disegno con un pezzo di carta sotto la mano per evitare che accidentalmente si creino sbavature o di trasferire il grasso delle mani sulla superficie del disegno.

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Anche se ti ho presentato alcuni strumenti specifici per creare sfumature, ti prego di non limitarti ai miei suggerimenti! Fai esperimenti, prova nuovi metodi che ti possono venire in mente! Basta fare in modo di scegliere materiali puliti e che eventuali elementi colorati (come i tessuti) non trasferiscano i loro coloranti sul tuo disegno!

Concludo segnalando il sito di un caro amico Gianluca Tedde che realizza dei quadri a grafite decisamente molto sfumati … andate a dare un’occhiata http://www.lucatedde.it/i-miei-ritratti

Questi articoli e le immagini originali, sono una libera traduzione delle lezioni di Brenda Hoddinott, pubblicate sul sito www.drawspace.com, la pubblicazione avviene rispettando la licenza Creative Commons sotto cui sono pubblicati gli articoli originali.


Questo argomento è trattato in modo approfondito durante le lezioni dei corsi di disegno e pittura che Circolo d’Arti organizza a Cagliari, Senorbì e a Casa Spadaccino (loc. Su Loi, Capoterra), e sul web. guarda la lista di tutti i corsi.

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Tratteggio e tratteggio incrociato: 6 metodi base

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Uno degli strumenti più importanti da avere a disposizione come artista è una profonda conoscenza del tratteggio. Il disegno alla fine consiste nel rendere ciò che fa la luce alle forme sensibili e il tratteggio è uno degli strumenti più preziosi che puoi avere a disposizione per rendere valori di chiaroscuro e trame superficiali in un disegno. È in grado di fornire il senso di prospettiva atmosferica e delle masse.

In più, questi metodi funzionano facilmente sia a matita che a penna e inchiostro!

Sulla collina di sera - Giorgio Morandi 1928

Sulla collina di sera – Giorgio Morandi 1928

Ci sono moltissimi tipi di tratteggio, una quantità quasi infinita. Per orientarci, diamo un’occhiata a sei forme base di tratteggio semplice e incrociato e consideriamo i vantaggi offerti da ciascuno di essi.

Tratteggio parallelo

tratteggio mano 1La campitura a linee parallele è una delle forme più elementari di tratteggio, ma è comunque molto efficace per rendere i valori di chiaroscuro, il gioco tra luce e ombra, in un disegno.

Si realizza tracciando linee parallele, più o meno vicine tra loro. Nelle zone in cui si applica il tratteggio si ottiene un senso di ombreggiatura, le zone libere risulteranno luminose. Nell’esempio che apre il paragrafo, tutta la zona tratteggiata è realizzata con in linee verticali ma può essere (e quasi sempre lo è) fatta da linee che hanno qualsiasi angolazione. In un articolo precedente abbiamo visto come, una caratteristica del tratteggio di Leonardo fosse che il suo tratteggio era formato da linee diagonali che partivano da sinistra in alto e andavano in basso a destra, un tipo di tratteggio naturale in molti artisti mancini. Guardando ancora il disegno puoi notare  che in alcune zone i tratti si addensano, per esempio al centro della parte superiore del dito indice o sulla nocca del pollice. Puoi vedere che quando si aumenta la densità di un insieme di segni di tratteggio, la zona apparirà più scura, questo è utile per creare variazioni di valore, come vedremo.

Tratteggio modellato

Invece che semplici linee parallele, il tratteggio modellato consiste in linee che seguono il profilo della sezione del soggetto. Nella immagine qui sotto, i segni di tratteggio seguono le curve della mano. Questo metodo, oltre a fornire il valore di chiaroscuro, migliora notevolmente il senso di volume e tridimensionalità di ciò che si disegna.

tratteggio mano 2

Tratteggio incrociato

È un metodo molto noto, praticamente qualsiasi artista lo ha usato. Si realizza facendo un primo passaggio di tratteggio parallelo, nelle zone che devono essere ulteriormente scurite si stende un altro tratteggio parallelo con una inclinazione leggermente diversa, in modo che si crei una trama di incroci. Non conviene prendere una inclinazione che sia troppo rigida (quarantacinque o novanta gradi) a meno che non si desideri proprio quell’effetto un po’ sintetico, cinque o dieci gradi di inclinazione tra le direzioni dei due tratteggi vanno benissimo specie se si pensa di aggiungere ulteriori passaggi di tratteggi incrociati – spesso disegnando a matita sono necessari o utili molti più passaggi di tratteggio incrociato.

tratteggio mano 3Questo metodo è uno dei più veloci ed efficaci per variare la densità e scurire i valori del tuo chiaroscuro. Come puoi vedere, il disegno assume una sensazione di maggiore ricchezza e presenza. Tratteggi incrociati possono essere applicati come semplici linee rette, come nel caso della campitura parallela, o possono essere realizzati seguendo le forme del soggetto come nel disegno qui sopra.

Tratteggio incrociato fine

È una forma più ricca e fine del tratteggio incrociato e – vista da lontano – potrebbe essere scambiata come una ombreggiatura sfumata fatta a matita e sfumino. Il metodo di realizzazione è simile a quello precedente ma le linee del tratteggio dovrebbero essere più sottili e gli strati di tratteggio molti di più, per creare variazioni di valore ancora più sfumate.

tratteggio mano 4 Una penna a punta fine, una matita veramente appuntita o un pennino sottilissimo sono gli strumenti migliori per realizzare questo tipo di tratteggio incrociato, il risultato sarà che i segni sottili e fitti del tratteggio a distanza appariranno come fusi tra loro.

Tratteggio a trama di cesto o tessuto

Non so se esista un nome ufficiale per questo tipo di tratteggi, ma è uno stile di tratteggio molto suggestivo, se usato correttamente offre bellissimi effetti grafici.

tratteggio mano 5Per ottenere l’effetto devi tracciare brevi insiemi di segni paralleli in una sola direzione, quindi un gruppo di segni paralleli in una direzione quasi perpendicolare adiacente. L’effetto sembra un tessuto. Se vuoi puoi anche creare tratteggi incrociati per aggiungere densità.

Tratteggio “graduato”

Questo è un altro stile di grande impatto grafico, lo usano molti fumettisti dal disegno sofisticato, ad esempio Moebius, costituito da tratti paralleli molto brevi.

tratteggio mano 6Poiché i segni sono così piccoli e brevi, si può quasi caricare l’uno sull’altro per creare densità, senza preoccuparsi di incrociare i tratti. Questo stile spesso funziona meglio con una penna più spessa, per aumentare la qualità grafica.

Ci sono così tanti modi di approccio al tratteggio e al tratteggio incrociato quanti sono gli oggetti da disegnare. Inoltre il tratteggio può essere incorporato nella resa del disegno delle caratteristiche facciali, del fogliame, di paesaggi, nature morte e molto altro ancora.

Il modo migliore per imparare è praticare e sperimentare tutte le volte che puoi. Una esercizio divertente è fare una linea di contorno del disegno di qualcosa, poi farne parecchie fotocopie e provare diversi stili di tratteggio su ogni copia.

Questo articolo è stato liberamente tradotto da http://www.craftsy.com e le immagini che lo illustrano appartengono a quel sito


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modelli di facce moderne

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Se come me ti piace disegnare volti, hai sempre fame di modelli, ho trovato un sito http://models.com/ che presenta moltissimi volti di modelli, facce spesso molto interessanti, di tutte le razze, giovani.

Vi segnalo il sito e pubblico una serie di immagini che sono piaciute a me e agli allievi dei corsi di Circolo d’Arti.

w02-682x1024 17112010-IMG_1718-500x750 20120728_shalanandpaul_2784-767x1024 an-pola05 book-791x1024 dd_lucasgonzaga_09-682x1024 dd_pawelbinczak_08 dd_pawelbinczak_14-724x1024 IMG_0862bw IMG_2509 JacobScott_0209_HR-682x1024 js-pola031-796x1024 KKT_6056-678x1024 motw_ar_pola03 motw_ar_pola04 motw_doug_pola06 motw_log_pola04 motw_log_pola06 motw_ws_pola04 motw_ws_pola05 pola01-796x1024 pola063 portrait01-682x1024 portrait04-682x1024 tm-pola03-796x1024 tm-pola05-796x1024

 


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Il maschio nudo: Disegni del Settecento dall’Accademia di Parigi

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Ti segnalo una Mostra al The Wallace Collection e ti auguro di avere la possibilità anche in questi tempi di crisi di andare a visitarla. Si tratta della mostra di una superba serie di disegni di figure umane che vengono dalla Paris Accademy

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François Boucher, studio di un uomo sdraiato, un gomito appoggiato sul terreno, 1739. © ENSBA, Parigi.

Questi notevoli disegni provengono dalla Ėcole Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi, discendente dalla Accademia reale di pittura e scultura, originariamente fondata nel 1648.  Ruolo dell’Accademia era quello di insegnare agli artisti più dotati quali competenze sono necessarie per avere successo nella pittura storica, considerata alla fine del XVII e XVIII secolo, il genere più importante per un pittore.  In questo campo l’Accademia ha fornito la formazione migliore che si potesse trovare in Europa in quel periodo.

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François de Troy, Bacco, in piedi di fronte, fine del XVII secolo. © ENSBA, Parigi.

In quel periodo gli aspiranti pittori o scultori andavano come apprendisti da un maestro per sviluppare il loro talento.  Coloro che si dimostravano più promettenti venivano ammessi a frequentare la classe di figura dal vero dell’Accademia.  I modelli erano solo maschili, perché a quel tempo la conoscenza della figura maschile era considerata alla base della scultura e della pittura.  Non c’erano modelli femminili ammessi all’Accademia, questo ha significato che gli artisti dovevano andare a cercare i loro soggetti femminili al di fuori dell’Accademia, in situazioni molto meno salubri.

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Hyacinthe Rigaud, due combattenti, (non datati). © ENSBA, Parigi.

Il regime di insegnamento dell’Accademia era molto rigoroso, ma non c’è dubbio che questo abbia pagat,o come i trentasette disegni della mostra ampiamente dimostrano.  Le figure sia singole che in coppia sono mostrate in una grande e interessante varietà di pose e le loro espressioni facciali sono sempre adatte alle emozioni fisiche che il contesto richiede.

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Antoine-Jean Gros, uomo in piedi, colpendo un toro, 1790. © ENSBA, Parigi.

 

Mentre alcuni degli artisti inclusi in questa mostra, come Rigaud, Boucher, Nattier e Jean-Baptiste Isabey, sono rappresentati nella collezione Wallace, gli Hertfords appena raccolti, aggiungono nuove opere storiche o accademiche. Così l’opportunità di vedere questo gruppo di disegni colma una lacuna importante nella comprensione della storia della pittura francese del XVIII secolo.

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Nicolas de Plattemontagne, uomo che dorme, gambe piegate, 1687. © ENSBA, Parigi.

Questa scelta antologica, ci offre una guida ideale nel percorso tra immagini e oggetti delle collezioni Wallace, da cui queste opere sono tratte per costruire la mostra.

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Jean-Baptiste Lagrenée, uomo seduto, appoggiato sul braccio destro, 1789. © ENSBA, Parigi.

www.wallacecollection.org

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François-Guillaume Ménageot, Ercole a riposo, profilo sinistro, (non datato). © ENSBA, Parigi.


Il disegno del corpo umano è trattato in modo approfondito durante le lezioni dei corsi di disegno e pittura che Circolo d’Arti organizza a Cagliari, Senorbì e a Casa Spadaccino (loc. Su Loi, Capoterra), e sul web.

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disegnare il volto secondo Andrew Loomis

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Nel libro “Disegnare la testa e le mani” Andrew Loomis scrive:

Qualsiasi sia il motivo che vi spinge a voler imparare a disegnare bene i volti, cercate di non essere impazienti. L’impazienza è ciò che più di ogni altra cosa frena il vero talento. Fare qualcosa bene significa, ne sono sicuro, intraprendere una corsa a ostacoli di ogni sorta per la maggior parte del tempo fino al raggiungimento dell’obiettivo. Il talento è la capacità di superare le difficoltà, la prima delle quali è di solito la scarsa conoscenza proprio di ciò che vorremmo fare. E questo vale per qualsiasi cosa noi tentiamo di fare. Il talento è il risultato del provare e riprovare, usando le nostre capacità e testando le nuove conoscenze.Abituiamoci a mettere da parte un lavoro venuto male e a rifarlo daccapo. Consideriamo gli ostacoli come qualcosa di naturale in ogni impresa, così non sembreranno più tanto insormontabili o scoraggianti.

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Non esiste una testa uguale ad un’altra, guardando le persone che ci circondano possiamo apprezzare infinite variazioni sul tema e strutture di ogni tipo. La stessa faccia può variare in migliaia di modi al variare delle emozioni che esprime, un disegno però deve mostrare l’impressione di un singolo istante. Devi cercare di pensare a un volto come se fosse soltanto una forma nello spazio, come se fosse una parte di una natura morta piuttosto che la manifestazione di una personalità in continuo cambiamento.

All’inizio ti conviene copiare da un calco o da una foto, perché almeno soggetto non si muove e lo puoi osservare in maniera obiettiva. Ti conviene inoltre cominciare con una testa di forma standard, con lineamenti e distanze nella media. Le caratteristiche individuali sono troppo complicate e a metterle insieme senza avere un riferimento a una struttura di base è complicato.

Un ragionamento che ci può aiutare è che la base di qualsiasi testa è il teschio, il resto sono mere decorazioni.

Comincia quindi a farti un’idea dell”anatomia e struttura di una testa anche se questo può sembrare monotono.

Se vuoi costruire un mobile con le tue mani e imparare come usare una sega e un martello è indispensabile e in fondo nemmeno tanto noioso.

Prima di tutto devi iniziare da una forma base che si avvicini il più possibile a quella di un teschio.

Osserva un cranio: si può descrivere come una palla schiacciata ai lati e un po’ più gonfia dietro. Sul davanti, le ossa della faccia, comprese le orbite oculari, il naso, la mascella superiore e inferiore, sono legate alla parte anteriore di questa palla.

Il tuo primo problema è riuscire a mettere insieme la palla e il piano facciale così che funzionino come un’unità che possa essere inclinata o girata in qualunque maniera.

E’ molto importante che tu ti costruisca un modello tridimensionale in mente della testa, nella sua forma completa e solida, non basta visualizzare solo la parte visibile. Ovvio che non si può vedere più di metà testa alla volta ma dal punto di vista della costruzione, la metà che non possiamo vedere è importante tanto quanto quella visibile.

tracciare le prime forme base

Guardando la tavola qui sotto puoi vedere che Loomis ha trattato la palla come se la metà inferiore fosse trasparente così da renderne evidente la costruzione per intero.

uso della croce per individuare la posizione degli elementi del volto 

Tavola1-699x1024

C’è un metodo molto buono per individuare la posizione degli elementi del volto in qualsiasi scorcio, è mostrato nella tavola qui sotto. Si tratta di individuare la croce formata da un parallelo e l’equatore della sfera che si usa come forma di partenza per disegnare la testa, questo trucco rende una guida sicura per individuare la posizione degli elementi del volto in qualsiasi scorcio.Tavola3

Questo metodo permette di far si che il disegno sulla parte visibile della testa sembri proseguire tutto intorno. Così l’area che non possiamo vedere viene immaginata come una copia di quella che vediamo.Un vecchio professore asseriva che per disegnare bene una testa bisogna essere capaci di “disegnare l’orecchio che non si vede”, l’affermazione è sconcertante ma se ci pensi è proprio così: non puoi considerare una testa ben disegnata finche non ne percepisci, mentre la disegni, anche la parte nascosta.

Detto ciò devi prendere atto insieme a me che non è possibile rappresentare correttamente un volto se cominci a disegnare da un occhio o dal naso, ignorando il teschio e la posizione dei lineamenti su di esso. Come sempre, nel disegnare non c’è niente di più importante dell’insieme , e l’insieme è sempre la combinazione di elementi proporzionati.

Puoio sempre suddividere l’intero in parti. Indovinare una parte per volta sperando che sommandosi agli altri elementi visti isolati renda un insieme che rispetti le relative proporzioni è molto più scomodo e difficile, se non impossibile.

trova un punto di partenza ed esercitati

Per il metodo di Loomis, il punto più importante della testa, dal quale partire per costruire la struttura del volto è quello immediatamente sopra il dorso del naso, tra le sopracciglia.Tavola4

Questo punto in una testa è sempre fisso ed indica l’incrocio tra la linea verticale del naso e quella delle sopracciglia, sulla palla che usiamo come punto di partenza è formato dall’“equatore” e dal ”meridiano zero”, le due linee che tagliano la sfera a metà orizzontalmente e verticalmente.

Tutte le misure successive le prenderemo a partire da questo punto: all’incirca a metà strada tra questo punto e la cima, al centro della testa, abbiamo la linea dei capelli; scendendo giù dello stesso tanto sotto l’incrocio, dal momento che la distanza tra la punta del naso e le sopracciglia è, in media, uguale all’altezza della fronte, otteniamo la lunghezza del naso. Aggiungendo ancora in basso la stessa distanza, otteniamo la fine del mento, poiché la distanza dalla fine del mento alla base del naso è pari allo spazio tra questo punto e le sopracciglia, e dalla sopracciglia alla linea dei capelli. Tre distanze che si equivalgono lungo la linea centrale del viso.

Adesso smetti di leggere e prendi carta e matita: per andare avanti nella spiegazione è bene che abbia disegnato i volti della tavola 3 e della tavola 4, inclinando le teste in ogni possibile direzione.

La tavola 4, la precedente, ti darà l’idea di come rintracciare correttamente i tratti del viso. In questa fase il posizionamento è più importante del disegno degli stessi elementi. Non è molto importante che i dettagli siano precisi. Sistemateli all’interno delle linee di costruzione così che i due lati del viso combacino da qualsiasi punto di vista.

esamina la struttura ossea

La tavola 5 mostra una semplice descrizione della struttura ossea. Nessun dettaglio è di grande importanza, ma la sua forma generale è essenziale. Al suo interno devi collocare le orbite, distanziandole attentamente ai lati della linea centrale. Posizioniamo i due zigomi opposti l’uno all’altro, e il dorso del naso, che deve avere l’attaccatura sulla linea centrale. Localizziamo l’angolo della mascella e portiamo la linea della mandibola sotto il mento. Ogni testa deve essere costruita in modo tale che ogni elemento stia in equilibrio sulla linea centrale.schema-della-struttura-osse

metti la carne intorno alle ossa

La tavola 6 dà maggiormente l’idea del reale aspetto a della posizione delle ossa. Nota come in questi disegni ci si accorga della costruzione di tutta la testa. Puoi provare a immaginare di percepirla non in termini di semplici linee generali, ma come bordi di forme solide attorno alle quali potresti far scorrere la mia mano.

Riesci a immaginare di prendere tra le mani una di queste teste e a trovarle credibili al tatto sul retro tanto quanto sul davanti? Finora abbiamo lavorato per questo.le-parti-ossee-della-testa

La tavola 7 mostra il movimento della testa sul suo perno in cima alla spina dorsale e alla base del cranio. Dobbiamo tener presente che questo perno si trova dentro il collo e sotto il teschio. Non fa da cardine ma svolge una funzione rotatoria da un punto leggermente indietro rispetto alla centrale del collo. Così, quando la testa è inclinata all’indietro, il collo rimane schiacciato e si gonfia un po’ formando una piega sotto il cranio. Quando la testa è inclinata in avanti, la laringe o il pomo di Adamo si abbassano nascondendosi all’interno del collo.
Nei movimenti laterali entrano in gioco i muscoli lunghi attaccati al teschio dietro le orecchie e più giù davanti allo sterno tra le clavicole. Sulla schiena ci sono due muscoli robusti fissati alla base del cranio per tirare la testa all’indietro.movimento della testa sul collomovimento-della-testa-sul-c

Ad alcuni artisti piace immaginare che la testa sia composta da un insieme di pezzi che combinati assieme si sistemano per comporne la struttura.

sottolinea i volumi

La tavola 8 è particolarmente utile per indicare nel disegno la terza dimensione, quella dello spessore. Troppo spesso il viso è disegnato come qualcosa di piatto. Dobbiamo considerare la rotondità del muso e come mascella e mandibola si incastrano, poiché nascosta dalla carne e dalla pelle, rischiamo di dimenticare la curva appuntita dei denti tra le labbra. Questo è anche più evidente negli animali, per i quali un’ampia e affilata dentatura fa la differenza tra la vita e la morte. Immaginate gli incisivi come delle mannaie e i morali come dei tritacarne. Le zanne, o i canini negli esseri umani, sono quelli che un animale usa per afferrare, o per tagliare e strappare. Per capire esattamente la rotondità di questa parte, mordete un pezzo di pane e osservatelo. Dobbiamo ricordare che anche gli occhi sono rotondi, nonostante spesso li si veda disegnati piatti come fessure in un pezzo di carta. Gli occhi, il naso, la bocca e il mento hanno tutti una terza dimensione che non può essere sacrificata senza che la solidità dell’intera testa ne risenta.costruire-la-testa-pezzo-a-


Il disegno del corpo umano è trattato in modo approfondito durante le lezioni dei corsi di disegno e pittura che Circolo d’Arti organizza a Cagliari, Senorbì e a Casa Spadaccino (loc. Su Loi, Capoterra), e sul web.

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come disegnare il volto con Andrew Loomis: i piani facciali.

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Seguendo le spiegazioni di Loomis hai cominciato questo studio della testa considerandola come se fosse una sfera: in effetti è molto più tonda che quadrata. Tuttavia, esiste un approccio diverso che ti può aiutare molto a capire la struttura del capo e a meglio gestire il modo in cui la luce si articola e distribuisce sulle varie parti della testa, dovresti cominciare a considerare che essa può essere vista come una combinazione tra parti tonde e piani che le collegano. Questo approccio al disegno della testa è piuttosto moderno, molto usato dagli illustratori statunitensi della grande tradizione del ’900 cui Loomis appartiene, ne abbiamo già parlato in un articolo precedente: i piani della testa rispetto alla luce incidente ma è il caso di tornarci su e leggere anche le indicazioni di Loomis, secondo il quale l’uso dei piani facciali può conferire all’esecuzione un vigore che manca in molti maestri dell’antichità.

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Se guardi una fotografia puoi vedere che un volto è pieno di elementi sferici e passaggi morbidi, ma questo tipo di rappresentazione in pittura, non esprime la stessa energia di un disegno o di un dipinto nel quale i piani sono enfatizzati.

Un disegno troppo squadrato può dare l’impressione di esser stato scolpito su legno o pietra, con più durezza di quanto il soggetto richieda, d’altra parte, un disegno troppo arrotondato può risultare così ingentilito e levigato da sembrare senza struttura alcuna; tutto è smaltato e lucido.

Molti artisti contemporanei hanno scoperto che squadrando i piani della testa e addolcendoli solo il tanto che basta per alleviare l’effetto “pietra grezza”, si ottiene solidità e vitalità. In più si può osservare che un volto scolpito per piani visto da una certa distanza viene percepito come se fosse dipinto più morbidamente di quanto in realtà sia stato realizzato. Quando si esamina da vicino una proiezione su uno schermo grande, ci si sorprende di quanto l’immagine sia piatta. Tuttavia, se ci si allontana questa piattezza scompare e la rotondità sembra prenderne il posto.

Per studiare questo aspetto disegna i piani con cui può essere scolpita la testa, in modo da avere quasi la sensazione tattile della solidità, esercitati a trasformare le forme della testa in strutture per evitare che i tuoi disegni appaiano piatti e informi.

Ricorda che nel disegno i piani possono essere enfatizzati molto più che nella pittura, dal momento che abbiamo a che fare con pochi valori contrastanti.

In questa fase non preoccuparti dei valori di chiaroscuro cerca solo di imparare quali piani danno la forma generale del viso e della testa, in modo che dal cerchio di partenza, emerga una forma composta da blocchi che diano più carattere, specialmente al volto maschile.
Prendi la TAVOLA 9, studiala attentamente e copia tutti i disegni per fissare questi piani nella mente. Sono come gli accordi dai quali comporre la musica; sono essenziali e quasi qualsiasi volto può essere costruito a partire da loro.

Tavola-9

Tavola 9. Piani facciali primari e secondari. I piani facciali vanno memorizzati perché ci danno le fondamenta per conferire al volto efficaci luci ed ombre. Si comincia con i piani di base (in alto a sinistra) che vanno studiati fino ad averli fissati nella mente, poi si passa ai secondari: da questa serie di piani puoi costruire quasi qualsiasi volto. L’aspetto varia a seconda dei tratti individuali, ma con i piani mostrati si può creare una testa maschile ben proporzionata.

Dopo aver memorizzato questi piani facciali, prova a inclinare la testa e a incorporare i piani visibili, come mostrato nella TAVOLA 10.

Tavola-10

Tavola 10. Prova a disegnare la testa inclinata.
Individuare i piani facciali ti aiutano a mantenere tutti gli elementi del viso e la testa, entro le divisioni e le linee di costruzione della sfera e dello scudo del volto. In questo modo diventa più facile da disegnare la testa da qualsiasi scorcio.
L’angolazione delle guance e il rettangolo arrotondato della fronte si sistemano all’interno delle tre divisionidella faccia. Se rappresenti in questo modo il volto: diviso in blocchi puoi determinare gli angoli di tutta la testa. Questo è il primo passo verso il disegno in prospettiva del volto.

Lo schema dei piani facciali è indispensabile per comprendere la rappresentazione prospettica della testa, come dimostra la TAVOLA 11.

Se impari a padroneggiare la struttura della sfera e dei piani facciali, usando correttamente gli spazi e le linee di costruzione e assemblando i piani, sarai molto avanti nel percorso verso il corretto disegno del volto. A questo punto sarai in grado di individuare gran parte dei problemi che sorgono e fare le correzioni necessarie sul tuo disegno di base.

Ti sarà capitato – come è successo a me – di scoprire a metà di un ritratto, che la costruzione di base è sbagliata. Si deve spostare qualcosa (un occhio, il naso, o la bocca) e la somiglianza o l’espressione desiderata si rifiutano semplicemente di comparire. Un modo molto valido per imparare è quello di disegnare le linee di costruzione sulla foto di una faccia. In questo modo così che puoi vedere l’esatta posizione di tutte le parti. Una volta capita la struttura divverrà per voi evidente ciò che ad altri sfugge. Alcuni artisti abilissimi non sanno progettare correttamente ottenendo così ore di lavoro e difficoltà ulteriori. Nessuna “predisposizione” ai ritratti può competere con una solida conoscenza.

Tavola-11

Tavola 11. La prospettiva nel disegno della testa.
La maniera di gestire la prospettiva indica la differenza tra un principiante e un professionista. Ogni soggetto disegnato deve avere una linea di orizzonte o un punto di vista, puantomeno percepito, se non rappresentato. Sulla sinistra vediamo i piani del volto visti da sopra e da sotto il livello dello sguardo. Se la testa fosse grande quanto un palazzo sarebbe influenzata dalla prospettiva tanto quanto il palazzo.

Nelle prossime tavole, puoi provare a giocare un po’ con i volti. L’esercizio che propongo ti permetterà di prenderti qualche libertà con la sfera e i piani di base, l’esercizio funziona meglio se non copi i disegni ma ne inventi di nuovi. Fai qualche esperimento con i modelli: per ottenere volti con caratteristiche differenti puoi variare le misure ideali o standard. Le tre divisioni della linea di mezzo del viso possono essere disegnate disuguali o esagerate, se preferisci. Inoltre puoi trasformare la forma del cranio e la stuttura ossea. Prova a giocare con espressioni e caratterizzazioni. Vedrai che sarà interessante e a volte sorprendente quello che otterrai come personaggi interessanti, basterà modificando spazi e forme base.

Prima di iniziare a disegnare saprai a malapena quale carattere verrà fuori. Oppure potrai pianificare di ottenere determinate caratteristiche per arrivare al risultato che ti interessa. Ti sorprenderai nel vedere come riuscirai a disegnare volti più convincenti e persino dall’aspetto professionale.

Prova varie combinazioni: barbe, baffi, sopracciglia alte o basse, sottili o folte, grandi nasi, piccoli nasi, menti sporgenti, menti sfuggenti, volti sottili, volti larghi, mascelle ampie, eccetera. Divertiti davvero mentre lo fai.

Magari non sei davvero interessato a disegnare fumetti ma è divertente scoprire di poter disegnare personaggi e scoprire che puoi farlo meglio di quanto avresti mai ritenuto possibile. Presta attenzione alla prospettiva, alla costruzione come faresti nel disegnare qualsiasi altro volto ma esagera più che puoi.

Un buon modo per sperimentare è annotare in anticipo una breve descrizione di un personaggio. Prova, in questo modo anche se sei ancora agli inizi, comincerai a creare come se fossi un vero illustratore. Per ora limitati strettamente a bozzetti bozze ma prova a creare il modello che vuoi.

Per esempio, la tua descrizione potrebbe essere qualcosa come: ”John è alto e ossuto. I suoi occhi sono infossati sotto incolte sopracciglia, ha le guance incavate, il naso grande e mascella e mento pronunciati, i suoi capelli, nonostante siano radi in cima, sono folti attorno alle orecchie e dietro la testa, gli occhi sono piccoli, scuri e tondi.” Ora prova a disegnare John con le conoscenze a tua disposizione.

Tavola-12

Tavola 12. Modificare gli spazi crea personaggi. Per ottenere tipi e caratteri differenti, potresti decidere di non seguire troppo meticolosamente le misure e le divisioni di base. Variando le proporzioni delle tre sezioni facciali, puoi ricavare una vasta gamma di effetti. Ci sono migliaia di combinazioni possibili. E’ divertente sperimentare

Tavola-13

Tavola 13. Costruisci sempre sulla linea al centro.
Quando disegni un volto ricorda sempre di bilanciare le forme su entrambi i lati della linea di mezzo. Le parti osse sono immobili e la forma si adatta ad esse, solo la mandibola può aprirsi e chiudersi.
L’espressione sta negli occhi, nelle guance e nella bocca e in qualche ruga sulla fronte e attorno agli occhi. Ciò che facciamo da un lato lo dobbiamo fare anche dall’altro.

Tavola-14

Tavola 14. Creare qualsiaisi soggetto desiderato.
Non c’è ragione per non prendersi tutte le libertà che vuoi con la sfera e i piani facciali. La gamma di caratteristiche menzionate precedentemente, sono disegnate semplicamente a partire da una sottostruttura ampia, quadrata, lunga, stretta, o qualsiasi altra struttura ti venga in mente.
Hai le basi per la costruzione, perciò adesso prova qualche modifica.

Tavola-15

Tavola 15. I modelli vengono costruiti modificando la sfera e il piano facciale.
Guarda con attenzione le persone che conosci e quelle che vedi intorno a te. Studiale con una nuova consapevolezza, nota le combinazioni create dalla natura.
Osserva dalla linea dei capelli alle sopracciglia, poi l’area al centro, dalle sopracciglia alla fine del naso, e per finire fino al mento. Osserva la linea centrale del viso nella sua interezza ed esamina ciò che vedi su entrambi i lati.

Tavola-16

Tavola 16. Conferire il carattere.
Una volta che saprai come sono disposte le linee di costruzione in un volto, riuscirai ad analizzare velocemente visi e teschi. Cerca sempre per prima cosa la conformazione osseae la posizione dei lineamenti.
Successivamente passa alla disposizione delle parti carnose sulle guance, attorno alla bocca e attorno agli occhi. Queste parti possono essere indicate facilmente. Guarda se gli zigomi sono pronunciati e accentuati da ombre sotto di essi. Esamina il naso e la conformazione delle narici, delle labbra e delle pieghe tra le labbra e le guance. Segui le forme fin sotto il mento e lungo la linea della mandibola.
Queste caratteristiche generali, assieme all’intera forma della testa, sono molto più importanti della rappresentazione fotografica di ogni centimetro quadrato. Per questo tipo di studio le persone anziane sono più interessanti dei giovani poiché i loro tratti caratteristici hanno avuto modo di svilupparsi.

 


Questo argomento è trattato in modo approfondito durante le lezioni dei corsi di disegno e pittura che Circolo d’Arti organizza a Cagliari, Senorbì e a Casa Spadaccino (loc. Su Loi, Capoterra), e sul web. Guarda la lista di tutti i corsi.

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conclusa la mostra “Tracce di Monte Luna”

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La scorsa settimana si è conclusa la mostra “Tracce di Monte Luna” frutto del lavoro congiunto degli insegnanti e degli allievi dei corsi di disegno e pittura di Circolo d’arti insieme al museo “Sa Domu Nosta”. Il bilancio credo si possa definire positivo: l’inaugurazione ha avuto una buona partecipazione e molte persone hanno visitato il museo per vedere le opere e i modelli che le hanno ispirate: i vasi e le anfore puniche nelle teche del museo. Tutto quello che c’era da dire è stato detto nell’articolo sull’iniziativa, nella presentazione della mostranell’annuncio della inaugurazione e nell’articolo Mostra degli allievi di Circolo d’Arti al museo Sa Domu Nosta di Senorbì.

Voglio segnalare la partecipazione attiva delle scuole della zona, le quali hanno chiesto di organizzare dei laboratori, frequentati da dieci classi dell’Istituto Tecnico per il Turismo, del Liceo Scientifico e dell’Istituto per Ragionieri, che hanno tenuto impegnati Alessandro Pedroni per la parte artistica di disegno dal vero e dei nuovi media e Antonio Congiu per la parte storico archeologica e per le lezioni pratiche di ceramica.

Non resta che mostrare le foto dei quadri esposti e una documentazione fotografica dei laboratori.

Federica Cherchi - matite colorate su cartoncino bristol, cm 50x35 Patrizia Colomo - Acquerello, cm 35x50 Patrizia Colomo  - olio su cartone telato cm 35x50 Marisa Congiu - penna biro nera su cartoncino bristol, cm 35x50 Agnese Coni - acquerello e penna biro nera su cartoncino da acquerello cm 35x50 Maria Bonaria Cordeddu - olio su cartone telato cm 35x50 Massimo Mancini - Matita di grafite su cartoncino bristol, cm 35x50 Loredana Melis - olio su cartone telato cm 35x50 Gaspare Mocci - acrilico su cartone telato cm 35x50 Ileana Morgera - penna biro nera e matita grassa bianca su cartoncino azzurro, cm 35x50 Iosto Mura - penne biro multicolori su cartoncino bristol, cm 35x50 Chiara Onnis - olio su cartone telato cm 35x50 Alessandro Pedroni - olio su cartone telato cm 40x60 Ludovica Perra - olio su cartone telato cm 35x50 Riccardo Piazza - olio su cartone telato cm 35x50 Rosy Serra - matite colorate su cartoncino Fabriano, cm 35x50 Elisabetta Spiga - penna biro nera su cartoncino Piero Usai - olio su cartone telato cm 35x50 Rita Usai - olio su cartone telato cm 35x50 Lucia Vallifuoco - Acquerello e matite colorate su cartoncino da acquerello, cm 50x35

I laboratori si sono susseguiti nell’arco di due settimane. Gli studenti  delle varie classi coinvolte dopo una breve introduzione sui reperti conservati nel museo, hanno potuto cimentarsi con la tecnica di modellazione detta “a colombino” usata nel periodo nuragico per la creazione del vasellame, e della tecnica a stampo.

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Successivamente gli allievi sono stati invitati a seguire il processo con cui sono state realizzati i modelli che sono serviti ai pittori per realizzare le loro opere: hanno scelto una copia dei vasi punici e si sono sbizzarriti nell’inventare composizioni che potessero valorizzare i soggetti.

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Alla fine del laboratorio diversi studenti per classe hanno seguito una lezione di disegno a carboncino ed hanno imparato alcune basi del disegno dal vero. Ciascuna classe ha poi pubblicato sul social network Facebook i risultati del proprio lavoro.

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Questa mostra è il risultato dei corsi di disegno e pittura che Circolo d’Arti organizza a Cagliari, Senorbì e a Casa Spadaccino (loc. Su Loi, Capoterra), e sul web. Guarda la lista di tutti i corsi.

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come si disegnano le mani secondo Andrew Loomis

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modelli di maniIl disegno delle mani è considerato molto difficile e si pensa che sia arduo trovare materiale e modelli adeguati allo studio.

La maggior parte dei problemi è causata dal fatto che uno si mette alla ricerca di materiale invece di usare il materiale che ha già a disposizione: le proprie mani, che costituiscono la fonte perfetta per tutte le informazioni che servono.

Guarda le tue mani, forse non avevi mai pensato ad esse da questo punto di vista. Imparare a disegnare le mani è un processo in gran parte da autodidatta. Tutto quello che qualsiasi istruttore può fare è sottolineare il fatto che i tuoi modelli sono proprio sotto i tuoi occhi.
In fin dei conti lo studio di questo argomento, una volta imparata la loro costruzione anatomica. consiste principalmente nel tirar giù le misure delle varie parti e metterle a confronto.
Le dita hanno una certa lunghezza in relazione al palmo; gli spazi tra le articolazioni delle dita sono in una definita proporzione rispetto all’intero dito. Il palmo in genere è largo quanto è lungo, la distanza tra le nocche nella parte dorsale è maggiore della distanza tra le corrispondenti pieghe nella parte inferiore; la lunghezza del dito più lungo dalla sua punta alla terza nocca è praticamente la metà della lunghezza del dorso della mano dalla punta del dito polso; il pollice raggiunge quasi la seconda articolazione dell’indice. La lunghezza della mano è circa uguale alla lunghezza del viso dal mento all’attaccatura dei capelli.

Puoi fare queste misure proprio come chiunque altro.

La mano è l’elemento anatomico più flessibile e regolabile: si può avvolgere intorno a  qualsiasi forma od afferrare qualsiasi oggetto che abbia dimensioni e peso che lo permettano. Questa duttilità è ciò che la rende così difficile da disegnare, perché essa può assumere innumerevoli posizioni differenti anche se all’interno di alcuno movimenti obbligati dalla sua conformazione fisica: il palmo si può piegare verso l’interno creando una cavità e le dita devono piegare verso l’interno e verso il centro del palmo.

Le unghie permettono alla punta delle dita di ancorarsi dovunque o possono funzionare come pinzette per cogliere e tenere oggetti minuscoli con precisione, insomma con le mani possiamo fare di tutto, sono uno strumento meraviglioso perfettamente e direttamente coordinato con le intenzioni del cervello. Molti dei suoi movimenti possono essere controllati direttamente dal nostro subconscio, per esempio quando disegnamo o quando suoniamo il pianoforte

L’uomo inizia ad imparare ad usare le sue mani molto prima di cominciare ad educare il proprio cervello dal punto di vista culturale. La storia del progresso umano nella preistoria può essere strettamente associata alla versatilità e adattabilità di questo strumento meraviglioso.

Il fatto che le mani ed i loro movimenti richiedono così poco pensiero conscio può essere la ragione per cui non ci viene nemmeno in mente di usarle come modelli per i nostri disegni; guarda adesso alle tue mani,  probabilmente ora le vedi sotto una luce diversa. Nota per esempio come la mano assume da sola una conformazione compatibile con l’oggetto che sta per afferrare, già prima di averlo raggiunto. Di conseguenza, per disegnare una mano nell’atto di afferrare qualcosa dovrai prima di tutto capire e studiare il contorno dell’oggetto, poi osservare l’aggiustamento automatico della mano che si modella su quel contorno. Solo conoscendo questi meccanismi sarai in grado di disegnare le mani in una maniera convincente.

Il dorso della mano si può rappresentare solitamente diviso in tre piani: uno per la sezione di pollice fino alla nocca inferiore del primo dito e le altre due attraverso il dorso della mano, si assottiglia al polso. La maggior parte delle azioni in cui il dorso si curva, la curva può essere ridotta a questi tre piani.

Anche il palmo si può immaginare come diviso in tre blocchi di cui uno è costituito dalla cavità al centro, l’altro è il cuscino carnoso alla base del pollice e l’ultimo è costituito dalla parte imbottita appena sotto le dita.

Il pollice può ruotare contro il palmo fino ad essere allineato alle altre dita oppure teso all’esterno fino ad essere perpendicolare alla direzione delle altre dita. possiamo anche allineare le unghie su una stessa linea, appoggiate alla base carnosa del pollice in modo che siano allineate alla direzione del pollice steso e dritto.

Continua a considerare le tue mani: la muscolatura interna è profondamente immersa nella struttura ossea, tanto da non assumere la stessa importanza che i muscoli hanno nel determinare la forma del resto del corpo, molto influenzata dalle masse muscolari.

La sola indicazione della presenza di ossa è sul dorso, costituita dalle nocche e dai polsi, se riesci a individuare la forma del palmo in quasi qualsiasi azione, le dita possono facilmente essere collegate ed allineate ad esso; studia le differenze di lunghezza tra le dita; ricorda che il pollice lavora principalmente ad angolo retto rispetto alle altre dita.

Non credere a quelli che dicono che le mani sono difficili da disegnare, essi sono solo confusi dal fatto che non capiscono come funzionano. Una volta capito il gioco le mani diventano un soggetto molto affascinante.

Il fatto più importante da ricordare a proposito della mano è che è cava sul lato del palmo e convessa sul dorso. Le parti morbide in rilievo sono disposte intorno al palmo in modo che la sua parte centrale può anche contenere del liquido. Gli uomini primitivi hanno sicuramente usato la mano come se fosse una coppa e unendo le due mani per fare una coppa più grande avrebbe potuto portare alla bocca liquidi o cibi che non stavano in una sola mano.

I suoi muscoli lavorando in sincronia o in opposizione alla presa delle dita, danno all’uomo una presa abbastanza potente da tenere il suo peso sospeso ad esse. Questi muscoli potenti hanno tenuto asce, lance e archi, gli animali dipendono dai muscoli della loro mascella per la sopravvivenza, potremmo affermare che l’uomo dipende dalle sue mani. Quando avrai imparato la costruzione e le proporzioni della mano copiando con cura le tavole di seguito, troverai facile usare queste conoscenze per mostrare le speciali e differenti caratteristiche possedute dalle mani di una donna, di un bambino o di un vecchio.

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tavola 77. Anatomia della mano
nota il forte tendine che si attacca al tallone della mano, e come, sul dorso della mano, i tendini sono raggruppati per estendere e allargare le dita.
Il funzionamento di questi tendini è meraviglioso, grazie ad essi le dita possono muoversi tutte insieme aprendosi e chiudendosi rispetto al palmo, ogni dito inoltre può essere controllato separatamente. I muscoli che tirano questi tendini si trovano nell’avambraccio. Fortunatamente per chi li deve disegnare, la maggior parte dei tendini del palmo della mano sono sepolti profondamente e non sono visibili. Nei bambini e nei giovani, anche i tendini del dorso non sono visibili, mentre nelle mani degli adulti e degli anziani risultano molto evidenti.

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tavola 78. schema della mano a blocchi
Le ossa e i tendini della mano, sul dorso sono in superficie; i tendini nel palmo della mano e dell’interno delle dita sono accuratamente coperti da cuscinetti imbottiti di tessuto adiposo. Nei disegni di questa tavola i cuscinetti sono stati evidenziati, in modo che tu, copiandoli, ti possa familiarizzare con essi. Nota come i cuscinetti alla base del pollice e sul tallone della mano, vicino al polso hanno uno spessore supplementare. Alla base di ogni dito c’è un cuscinetto, che si combina con quelli delle altre dita per creare un lungo cuscino nella parte superiore del palmo. I cuscinetti di ciascuna falange delle dita proteggono le ossa all’interno. Poiché queste pastiglie sono tutte flessibili, forniscono una presa fermissima su qualsiasi oggetto (questo sistema è stato sviluppato dai nostri progenitori: le scimmie arboree); la presa fornita da una mano che afferra combinando l’azione di tutti questi cuscinetti è tanto ferma quanto quella del battistrada di uno pneumatico sulla strada, se non maggiore. Nella parte superiore della mano non c’è nessun cuscinetto, tranne quello laterale sul fianco del palmo dove si innesta il mignolo, un cuscinetto capace di proteggere la mano da colpi tremendi, basta pensare a cosa combina un esperto di karate con il taglio della mano, la resistenza di questo cuscinetto laterale è ancora più forte se la mano è stretta a pugno, prova tu stesso a vedere la forma che prende il fianco della mano chiudendo il pugno.

Proporzioni della mano

tavola 79. Proporzioni della mano
La cosa importante da osservare è la disposizione curva dei polpastrelli e delle nocche. Il palmo, se si esclude il pollice, può essere diviso in due parti su ciascuna delle quali porta due dita. Il tendine del dito medio divide in due il retro della mano. Il pollice può ruotare fino ad assumere una direzione perpendicolare a quella delle altre dita. Il pollice inoltre ha la libertà di ruotare dentro e fuori dal palmo, mentre le altre dita possono aprirsi e chiudersi verso il palmo.
Le nocche sono leggermente rilevate in corrispondenza delle pieghe interne delle dita. Nota l’andamento leggermente curvo con cui si dispongono le nocche tra il dorso e le prime falangi e come poi le nocche successive via via si dispongono in archi più ampi via via che ci si avvicina ai polpastrelli.
Il dito medio è quello che va usato per stabilire la lunghezza della mano, esso misura in genere quanto la metà della lunghezza totale della mano dal polso alla cima della sua unghia. La larghezza del palmo è in genere leggermente superiore a quella della mezza mano all’interno. Il dito indice raggiunge circa la base dell’unghia del dito medio, l’anulare è uguale o appena più lungo dell’indice, il mignolo raggiunge giusto l’ultima nocca dell’anulare.

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tavola 80. costruzione della mano

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tavola 81. Cavità del palmo
Nota come l’incavo della mano è stato accuratamente definito. Guarda come il dorso si curva in modo corrispondente. Le mani non appariranno mai in grado di afferrare fino a che non comprenderai questa caratteristica naturale della mano. Le mani rappresentate nella tavola appaiono naturali nel loro atto di prendere possesso di un oggetto. Quando si battono le mani per applaudire, lo schiocco che ne risulta deriva dalla compressione improvvisa di aria fra le coppe formate dai palmi. Una mano che non sembra capace di stringere è disegnata male. Studiare le vostre mani.

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tavola 82. mani di scorcio

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tavola 83. la mano in azione

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tavola 84. studio sulle nocche

tavola 85. disegna la tua mano

tavola 85. disegna la tua mano

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tavola 86. la mano femminile
le mani delle donne, in maniera analoga alle loro facce, differiscono da quelli degli uomini, principalmente nell’avere ossa più piccole, muscoli più delicati, e una generale rotondità dei piani. Se disegni il dito medio lungo almeno la metà della lunghezza della mano, sarà più grazioso e renderà le mani più femminili. Anche se le mani femminili sono sottili, conservano una sorprendente tenacia di presa. Le unghie lunghe, di forma ovale, aggiunge fascino.

tavola 87. mani affusolate

tavola 87. mani affusolate

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tavola 88. fai molti studi delle mani
C’è solo una via sicura per imparare a disegnare le mani, è quello di fare molti molti studi, più che qualsiasi altra parte del corpo. Uno studio delle proporzioni è essenziale, le dita devono adattarsi al palmo nella particolare maniera in cui le vedi davanti agli occhi. Le mani non sono quasi mai dritte e piatte. Valuta accuratamente gli spazi tra le nocche. Dedica molto tempo allo studio delle mani viste come scorcio, come si vede nelle tavole dalla 82 fino alla 85 

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tavola 89. le mani del neonato
Le mani dei neonati sono uno studio a parte. La differenza fondamentale con le mani degli adulti è che le palme sono relativamente più grandi rispetto alle ditine. Il muscolo del pollice e il tallone della mano del neonato sono proporzionalmente molto più pronunciate. I bambini molto piccoli hanno una presa proporzionata al loro peso. Le nocche sul dorso della mano sono sepolti nella carne e sono indicate da fossette. La base della mano può essere interamente circondata da pieghe. Il tallone della mano è molto più spesso che i cuscinetti nella parte superiore del palmo. 

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tavola 90. studi di mani infantili

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tavola 91. mani di bambini
Le mani di un bambino sono una via di mezzo tra quelle dei neonati e quelle degli adolescenti. Questo significa che il muscolo del pollice e il tallone della mano sono in proporzione più grandi rispetto a quelli di un adulto ma non così pronunciati come nel neonato. Le dita in relazione al palmo sono circa nella stessa proporzione dell’adulto. Tutta la mano è più piccola, un po’ più grassa, con più fossette, le nocche ovviamente sono meno pronunciate.


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Disegnare il volto di tre quarti con il sistema di Andrew Loomis

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Ho scovato questa serie di bei filmati proposti da Abdon J. Romero su come si disegna un volto con lo stile di Andrew Loomis, sono molto ben fatti e te li segnalo volentieri.

Dopo aver impostato correttamente la struttura del volto devi proseguire con la definizione della forma del viso grazie al tratteggio delle mezze tinte.

Ti ricordo che abbiamo già affrontato il tema in altri articoli tratti da uno dei libri di Loomis: il primo dedicato alla testa il secondo ai piani facciali

Quello proposto, non è l’approccio che io in genere consiglio ai miei allievi, io preferisco suggerire che l’ombreggiatura venga portata avanti poco per volta su tutto il disegno sovrapponendo diversi strati di tratteggio con interventi successivi via via più definiti e dettagliati ma il processo complessivo proposto da questa serie di filmati è comunque molto utile.


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disegnare e dipingere una natura morta con David Gray

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natura mortaHo già parlato della pittura di David Gray  in altri articoli, trovo le sue tecniche di disegno e pittura molto istruttive e spero che sia così anche per te che mi leggi.

Questa volta mi voglio occupare di una dimostrazione per la realizzazione di nature morte che ho trovato sul sito Underpainting, un blog in lingua inglese che seguo con attenzione.

L’immagine qui a fianco e quelle che seguono testimonia della qualità di questo pittore, che voglio ringraziare perché, anche in precedenza, mi ha permesso di usare le sue immagini per descrivere i suoi sofisticati metodi di lavoro. In questo caso mostrerò il suo approccio alle nature morte.

Questi soggetti, a differenza dei suoi quadri di figura, non sono mai dipinti da fotografie.

natura morta david gray natura morta 17 natura morta 16 natura morta 15 natura morta 14 natura morta 13 natura morta 12 natura morta 11 natura morta 10 natura morta 09 natura morta 08 natura morta 07 natura morta 06 natura morta 05 natura morta 4 natura morta 03 natura morta 02 altra natura morta david gray

Se vuoi studiare il suo stile devi partire da un cartone telato, preparato con un fondo bianco o grigio (ottenuto mescolando bianco o gesso acrilico con terra d’ombra o di siena bruciata e blu oltremare). Scegli di usare il colore bianco acrilico o il gesso acrilico, a seconda di quanto vuoi che il fondo sia più o meno scorrevole, dovrai fare prove per trovare la soluzione che fa per te.


Come si vede qui sotto puoi iniziare con uno schizzo a fusaggine, molto sommario. Quello che cerchi è di prendere contatto con la composizione, senza prendere misure attente.

Il tuo occhio deve esplorare liberamente le forme e i loro rapporti, ti accorgerai che questa esplorazione è anch’essa una maniera di misurare, solo in maniera differente.

base a fusaggine


Con un pennello di setola puoi modellare spolverandolo il primo scarabocchio, in modo da individuare le forme con maggiore precisione. Poi intervieni nuovamente con la fusaggine, per bloccare le forme più completamente. È ancora abbastanza difficile, in questa fase individuare le giuste relazioni tra altezze e larghezze, cerca di cogliere queste relazioni a colpo d’occhio e di capire come le varie forme si sovrappongono le une alle altre.

studio a carboncino


Considerare le forme positive e negative ti può molto aiutare a rendere più preciso e proporzionato il tuo  bozzetto. Il disegno delle forme positive e negative è un “trucco magico” che tutti i migliori disegnatori e pittori adottano da sempre, a volte senza nemmeno rendersene conto.


Per gli allievi dei corsi che tengo nel mio studio e sul web ho preparato una dispensa che introduce e spiega in modo molto approfondito il disegno negativo, se non sai di che cosa si tratta e vuoi impadronirti di questa tecnica puoi acquistarla su questo sito usando il pulsante qui sotto

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Torniamo al lavoro:

studio spazi negativi

Nell’immagine qui sopra David Gray ha individuato per te una forma positiva, cerca tutte le forme positive che puoi individuare, se riesci ad isolare e riprodurre queste forme sulla tua tela riuscirai a migliorare di molto la comprensione del tuo modello. Questo è ciò che in genere cerchiamo. Tenta di isolare questa figura e duplicarlo su pannello o tela. Mi piace il modo in cui la forma è stata semplificata come un blocco composto solo da linee rette.


Non dimenticare le forme negative! Spesso sono molto utili per capire dove  e come sono certe forme, subito qui sotto c’è una immagine che spiega bene di che si parla.

studio degli spazi negativi


Il disegno va rifinito ulteriormente ripulendo ancora con un pennello di setola e gomma pane, per poi riprendere e precisare linee e curve con la fusaggine o una matita a carboncino morbida.

rifinire disegno a carboncino

A questo punto dovresti essere pronto per iniziare a dipingere, altrimenti continua a spazzolare con il pennello, a cancellare con la gomma pane e a rifinire con il carboncino. Non occorre fissare con un fissativo o con la lacca, una spolverata ulteriore con un pennello largo dovrebbe ripulire la tela in modo che, senza che il disegno venga cancellato, il carboncino sopravvissuto possa interferire con la pittura.


Non è molto importante dove iniziare con la stesura della sottopittura, inizia con leggerezza a campire una forma dopo l’altra, cercando di ottenere i valori e i colori di base in modo abbastanza corretto. Tieni presente che questa è una prima impostazione generale quindi non cercare di definire troppo e non farti catturare da particolari.

impostare le masse colore
Questo è solo un passaggio intermedio tra la tela vuota e il vero e proprio processo della pittura. La pittura va tenuta abbastanza sottile e sciolta ma controllata.
Puoi usare anche questo passaggio per perfezionare il disegno dove necessario.


Lavora forma dopo forma.
abbozzo a colori neutri


Aggiungendo sempre qualcosa.
rifinire abbozzo a colori


Diamo insieme un’occhiata alla tavolozza di Gray: un bianco misto titanio-zinco, bianco titanio, giallo Napoli, giallo cadmio scuro (o giallo hansa scuro), giallo ocra, terra di Siena, arancio di cadmio, rosso veneziano, violetto quinacridone, terra di Siena bruciata, terra d’ombra, nero avorio, blu ceruleo, blu oltremare, verde ossido di cromo, verde pthalo.
tavolozza di david gray


Qui sotto c’è la sotto pittura completata. Più avanti vedremo il dipinto finito, ti sarà utile tornare a guardare questa immagine, dal confronto vedrai quanto questa impostazione è stata mantenuta sommaria.

sottopittura finita

In questa fase basta individuare – sentire le forme, consolidare e precisare il disegno e iniziare a sentire il colore.


Qui sotto un’altra foto della stessa fase, fatta con una fotocamera che rende meglio i toni di colore (forse appena più freddi) nella quale l’artista ha cominciato a dipingere il panno blu in modo definitivo a mezza pasta (leggermente fluido grazie a un po’ di liquin)

inizio finitura zona per zona


finitura zona per zona


effetti di metallo


Conviene dipingere già anche un po’ di fondo intorno all’oggetto che si sta trattando, questo contribuirà a garantire una transizione fluida quando si passerà a dipingere successivamente lo sfondo.
pittura di rifinitura

Si procede così, pezzo per pezzo, qui sopra si è iniziata la tazza di ceramica in primo piano, nella immagine che segue si sviluppa la superficie di ceramica con cautela e finezza.


rifinire ceramica bianca


dipingere manico mestolo


dipingere a olio tazza scura


effetti chiaro scuro su tazza


interno tazza
All’interno della ciotola d’argento si vedono molti riflessi. un modo per individuare in modo efficace tutte queste variazioni è quello di fissare prima di tutto le macchie più scure.

riflessi su tazza argentataIn questa fase non è necessario definire in modo assoluto i valori all’interno della ciotola d’argento. Queste zone avranno bisogno di ulteriori ritocchi per schiarire certe zone e rendere più sature certe altre, potrai sistemare tutto ciò in un ulteriore passaggio finale. Vedremo come comportarsi quando sarà il momento. Anche la tazza bianca avrà bisogno di qualche ritocco.


 

pittura ad ilio del mestolo

Non bisogna mai dimenticare di aggiustare le forme e il disegno anche in questa fase si può intervenire e aggiustare quello che non va. Ad esempio a questo punto è stato necessario correggere il mestolo e con pochi interventi è stato possibile aggiustare il suo disegno. Anche il calice di vetro sulla destra è stato accorciato. Uno dei vantaggi di questo metodo di pittura ad olio è che si può mantenere sotto controllo l’intero disegno fino alla fine, apportando piccole correzioni anche alle forme.

rifinire mestolo


Come hai visto con questo metodo si dipingono prima gli oggetti e poi lo sfondo, nel caso del calice di vetro questo approccio non è conveniente, perché il fondo deve trasparire attraverso il vetro. Procedere come con gli altri oggetti quando si tratta di oggetti trasparenti è in errore che ti potrebbe mettere in seri guai, come minimo dovresti intervenire più e più volte con correzioni e questo anche se si tratta di pittura ad olio fa perdere freschezza al lavoro.

dipingere prima le forme e poi lo sfondo


Quel piccolo lembo di sfondo dipinto intorno ogni oggetto rende molto facile riempire il fondo ripartendo da esso per riempire tutto il fondo. Lo sfondo alla fine sembra tutto omogeneo e non c’è alcun senso di illegolarità. La stessa cosa si verificherà quando dipingerai la tovaglia su cui sono appoggiati gli oggetti.inizio pittura bicchiere

rifinitura pittura vetro

Questi sono i pennelli usati in questo esercizio. Il lavoro è stato iniziato con pennelli Daniel Smith, sono sintetici (definiti “finto mangusta” quindi dovrebbero andare bene pennelli Tintoretto a lingua di gatto da acquerello) poi è stato proseguito con pennelli Robert Simmons Sapphire (miscela di pelo naturale e setole sintetiche ma vanno bene anche dei buoni pennelli tondi e a lingua di gatto di martora a pelo lungo come quelli che fa Borciani e Bonazzi) perché sono un pò più morbidi e stendono il colore un po’ più delicatamente. Sono stati usati anche un paio di pennelli di martora della Blick “colpo da maestro” per le ultime rifiniture (ma si può continuare ad usare i pennelli di Borciani e Bonazzi).

Il tubo a sinistra è un medium di gel alchidico, lo puoi sostituire con il Liquin Original o prodotti simili), rende la pennellata più scorrevole e la tinta asciuga prima, non influisce quasi per niente sul colore nemmeno quando è asciutto e previene i prosciughi, inoltre è ottimo per le velature; è praticamente inodore e sicuro da usare.serie di pennelli


 

pittura a olio sfondo e base

pittura basamento


pittura finita

La seconda pittura è completata. Occorre lasciare che i colori secchino, basterà un giorno o due, poi potrai fare alcune velature finali e gli eventuali ritocchi necessari. È buona regola prendere un po’ le distanze da questo lavoro, metterlo da parte per un po’ e magari tornare dopo alcuni giorni ad osservarlo per vedere se ha bisogno di qualche ulteriore intervento.


Fatti i ritocchi e le velature, bisogna lasciare asciugare bene, quando la superficie sarà asciutta al tatto, siamo pronti alla oliatura. La prima cosa da fare è spolverare con pennello asciutto da imbianchino.

pennello per vernice finaleQuesta operazione di pulitura è importantissima e va svolta con estrema cura, il quadro va girato e inclinato in modo che la luce tangente da ogni direzione ti permetta di individuare le minime particelle di polvere. Ruotare la pittura poggiandola su ogni lato e inclinarla in varie direzioni,  in modo da vedere la polvere che cattura la luce in modo diverso.metodo vernice finale

Passa poi a stendere una miscela metà di olio di noce e metà di essenza di trementina o di ragia minerale inodore. L’obiettivo di questa operazione  è quello di recuperare la freschezza della pittura fresca e creare un “letto” su cui adagiare le smaltature, le velature e qualsiasi altra regolazione debba essere fatta.

preparazione per velature

Dopo aver steso la miscela su tutta la superficie del quadro, per aiutare la superficie ad assorbire bene la mistura devi usare un cuscinetto da trucco di schiuma. Questo espediente è stato inventato da Douglas Flynt, un grande pittore e insegnante.

preparazione velature in orizzontaleConviene mettere il quadro in orizzontale, in modo da controllare con una sorgente luminisa come la luce rimbalza sulla superficie. In questo modo si suò controllare la pulizia. Devi cercare di lasciare olio appena sufficiente. Questa tecnica è molto utile. Devi essere attento a non farlo troppe volte, aggiungere troppi strati d’olio non va bene per la longevità dell’opera. piccolo aggiustamenti

In genere la maggior parte delle aree del dipinto richiede piccoli aggiustamenti, a volte minuscoli ma importanti perché tu ti possa sentire soddisfatto. Una volta finito e asciutto puoi passare altro olio con la stessa procedura di prima.


 

Ecco il quadro finito. Dalla foto non si notano molti cambiamenti ma in realtà i miglioramenti sono notevoli.pittura a olio finita
Queste foto dei dettagli mostrano che la pittura non è cosi tanto dettagliata come sembra a una prima occhiata, questo dimostra la grande bravura di questo pittore che riesce con pochi tratti di pennello a creare la magia ed un senso di realtà molto forte.
particolare con pennellate
particolare pennellate mestolo

Questo argomento è trattato in modo approfondito durante le lezioni dei corsi di disegno e pittura che Circolo d’Arti organizza a Cagliari, Senorbì e a Casa Spadaccino (loc. Su Loi, Capoterra), e sul web. Guarda la lista di tutti i corsi.

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Spazi negativi: come si individuano e si usano per migliorare il disegno

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foglie-negativoQuante volte hai cercato un metodo per rendere precisi e proporzionati i tuoi disegni?
Con gli esercizi di questa dispensa imparerai in modo approfondito come individuare sul tuo modello gli spazi negativi e quelli positivi in modo da rendere più sicuro il tuo disegno e più preciso il risultato. La dispensa introduce anche il concetto di composizione e rende evidente il concetto per cui in disegno e pittura è molto meglio suggerire che definire ciò che si ritrae.

Gli esercizi sono quelli insegnati durante i corsi di disegno e pittura che Circolo d’Arti organizza da anni nella propria sede e sul web. L’esperienza ci ha permesso di selezionare per te i metodi migliori e più intuitivi per aiutarti a migliorare la qualità dei tuoi disegni e della tua pittura grazie ai metodi usati da tutti i grandi artisti attuali e del passato.

 

Questo argomento è trattato in modo approfondito durante le lezioni dei corsi di disegno e pittura che Circolo d’Arti organizza a Cagliari, Senorbì e a Casa Spadaccino (loc. Su Loi, Capoterra), e sul web. Guarda la lista di tutti i corsi.

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come disegnare la testa vista da qualsiasi angolazione a memoria e dal vero

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testaDisegnare la testa umana è sempre complicato.

Un metodo molto utile è imparare a visualizzare nella propria mente un modello che ci guidi se osserviamo un modello reale o ci permetta di inventare una testa dall’aspetto naturale anche se disegnamo a memoria.
Comincia chiudendo gli occhi e immagina una testa umana.
Adesso visualizza la testa come se stessi guardando un ologramma che ti permette di girarci intorno, immagina di vedere la testa da diversi punti di vista, usa tutta la tua immaginazione.

Se pensi di poter avere agevolmente questo tipo di immaginazione bene, ma se l’operazione ti mette in difficoltà o pensi di aver bisogno di maggiori riferimenti, hai bisogno di questa dispensa, tradotta da una scheda creata da un disegnatore giapponese, Seiiki Nakamura, contiene un originale metodo per memorizzare le proporzioni della testa e creare nella tua mente un modello tridimensionale da visualizzare e far ruotare con l’immaginazione come preferisci.

Seguendo gli esercizi proposti potrai imparare a concepire una testa come se fosse composta di vari elementi che potrai considerare separatamente e poi montare tutti insieme per ottenere una conoscenza profonda delle sue proporzioni.teste



 

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lo studio di un ritratto secondo David Kassan

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Sono sempre alla ricerca di suggerimenti e stimoli per migliorare il mio modo di disegnare e dipingere. Ho trovato un giovane pittore americano David Kassan e mi piacciono molto il suo modo di fare ritratti e gli accorgimenti tecnici che adotta, sono molto simili a quelli che insegnamo nei corsi organizzati da Circolo d’Arti.

Corso di disegno e pittura on line

Organizzato da Circolo d’Arti ti può aiutare a creare le basi complete per iniziare a realizzare ritratti. leggi l’introduzione e  Scarica la prima lezione gratuita.

In genere un ritratto convenzionale ci mostra una figura seduta comodamente in cui lui o lei guarda verso lo spettatore, l’approccio di David Jon Kassan è diverso, spesso le sue figure sono in piedi, l’ambiente non sembra accogliente, i soggetti sono posti davanti a muri pieni di graffiti. Le figure sembrano visivamente intrappolate e ci osservano con sguardi diffidenti o sottecchi oppure distolgono del tutto lo sguardo. Malgrado ciò sembrano comunque confrontarsi con lo spettatore. tam_apr11_david-jon-kassan_03.jpg tam_apr11_david-jon-kassan_05.jpg tam_apr11_david-jon-kassan_04.jpg tam_apr11_david-jon-kassan_01.jpg tam_apr11_david-jon-kassan_02.jpg autoritratto-olio-su-pannello-di-legno-di-david-jon-kassan.jpg

Studio del chiaroscuro

tam_apr11_david-jon-kassan_07.jpgPer studiare il soggetto Kassan fa degli studi preparatori, mettendo il modello sotto una illuminazione artificiale che gli permette di catturare meglio i contorni e le masse più interessanti, utilizza le ombre sotto il naso e l’ombra sotto il labbro come guida per ricostruire la posa quando, dopo i cinque minuti di riposo di cui il modello ha bisogno tra le pose di 20 minuti.

I suoi ritratti cominciano con un’area che lui chiama il triangolo facciale — gli occhi, naso e bocca — la sede del centro emozionale. Con un occhio chiuso, guarda il modello attraverso un binocolo, per concentrare lo sguardo, che utilizzerà durante tutto il processo.

Il disegno viene fatto su cartoncino grigio dalla superficie liscia e opaca, si inizia definendo le masse di ombra principali con PanPastel nero distribuito con una spatolina PanPastel Sofft (una spatolina di plastica di piccole dimensioni coperta da una bustina di spugna sintetica finissima, del tipo usato per stendere l’ombretto). Questa attrezzatura può essere acquistata per pochi euro dalla ditta Poggi di Roma oppure sostituita con buona approssimazione usando carboncino polverizzato e distribuito con una spugnetta fine di gommapiuma avvolta intorno ad una spatola da pittura piccola.

Dopo l’impostazione iniziale si passa ad affinare il disegno usando una gomma da cancellare cilindrica con porta gomma (funziona come una matita retrattile ed è simile a questa), prosegue con bastoncini di fusaggine, matite a carboncino molto appuntite, e matite di creta bianca o pastelli (carbhotello o matite pastello simili); le sfumature sono fuse con fazzoletti di carta e pennelli morbidi. Egli costruisce strati con tratteggi incrociati per modellare le forme facendo riferimento costante al modello.

Il corso di disegno e pittura on line organizzato da Circolo d’Arti ti può aiutare a creare le basi complete per iniziare a realizzare ritratti.

Partirai dalle impostazioni fondamentali e imparerai tutti i trucchi che i pittori che lavorano dal vero usano.

Alla fine del percorso avrai imparato a vedere le cose come le vede un artista e avrai gli strumenti per procedere da solo.

In un incontro via web (webinar) settimanale potrai esprimere i tuoi dubbi e ricevere risposte e indicazioni da parte di Alessandro Pedroni (grafite) l’autore di questo corso, basato su anni di esperienza di insegnamento nel suo studio.

Di seguito ho incollato una sequenza di immagini che mostrano piuttosto chiaramente tutti i passaggi che un ritratto di questo pittore attraversa, dalla prima impostazione delle masse alla definizione accurata di tutti i dettagli, cliccando sulla immagine la potrete osservare in un formato più grande. sequenza

Ecco una immagine più grande del lavoro finito. la cura dei dettagli è veramente ottima ma il soggetto conserva freschezza plastica e un aspetto quasi pittorico.

ritratto

Sembra ovvio che uno studio tanto accurato del bozzetto porterà a una qualità di pittura eccezionale, in un prossimo articolo parleremo del suo metodo di pittura perché presenta aspetti tecnici rivoluzionari che vanno secondo me presi attentamente in considerazione se non addirittura provati.

Prima di salutarti ti segnalo alcuni filmati, che puoi trovare su youtube, che riprendono David Kassan in azione, io li ho trovati molto istruttivi e stimolanti, spero sia lo stesso per te.

Ti do appuntamento al prossimo articolo che tratterà dei metodi di pittura di  David Kassan e ti ricordo che …


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Meditazioni sul tratto: la Composizione di Dow – la pratica, capitolo 2

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“Se il risultato ha anche solo un superficiale livello di bellezza nel tratto, lo si può considerare un primo passo nell’Arte”.
Arthur Wesley Dow, Composizione.

boccioli-rose

figura 1.

Continua la traduzione degli articoli tratti dal blog http://www.learning-to-see.co.uk/dow-practice-chapter-two  dedicati allo studio della composizione secondo Arthur Wesley Dow.

Chi parla in prima persona è Paul Foxton, autore del blog.

Imparare da soli è come organizzare un viaggio senza avere la minima idea della destinazione finale.

Lo si può considerare un modo disordinato di viaggiare, ma ha i suoi vantaggi. Fosse soltanto perché ti lascia aperto all’imprevisto.

Al momento sto lavorando con gli esercizi del libro “Composizione di Arthur Wesley Dow, come negli ultimi sei mesi circa. Questi esercizi hanno avuto un effetto profondo e inaspettato del perché io faccia arte e di come io mi avvicini alla pratica quotidiana. Cerco di dividere queste esperienze con voi in questo post.

Questo è un libretto molto pratico ed è tutto esercitazioni. Io li faccio tutti i giorni per un’ora circa, qualche volta estendendo gli esercizi e inventando le mie personali variazioni.

In questo articolo tratterò il primo capitolo pratico del libro, il capitolo 2: Pratica sul tratto.
Questo capitolo è un’introduzione semplice agli esercizi, e si basa sul copiare alcuni disegni per ottenere un buon senso del tratto, prima di iniziare la composizione con la divisione dello spazio. Ho esteso gli esercizi e li ho inseriti nella mia regolare sessione di pratica. Vi descriverò come.

Meditazioni sul tratto

Il tratto sta realmente alla base di tutto ciò che facciamo, ed è capace delle più belle espressioni e complessità. Quando cominciai questa pratica, il mio tratto era titubante, impreciso e debole. Col tempo sta diventando più forte e sicuro. Credo anche che stia diventando più espressivo. Ecco un paio di esempi che credo metterà in luce il cambiamento:

sviluppa-linee-caraffa.jpg

figura 2.

I disegni di questa piccola caraffa, rappresentano tre punti di un’evoluzione che include molti disegni, alcuni tracciati ripetutamente. I due disegni sul primo foglio, oltre ad essere mal disegnati e semplici, soffrono di una linea tremolante e rozza. Non c’è grazia nelle curve.

Nel disegno del secondo foglio, le linee iniziano ad avere qualche valore estetico proprio. In modo particolare credo intorno alle curve del corpo della caraffa. Anche prese in considerazione da sole, separate dall’oggetto che descrivono, ci si può trovare qualcosa di piacevole dal punto di vista estetico, nel loro proprio design.

Penso che il terzo disegno abbia un buon equilibrio di forma e – oserei dire – bellezza del tratto. Le linee risultano di sicuro frutto di un progresso rispetto come sono tracciate nei primi due disegni.

Sono già in grado di disegnare molto più accuratamente di così, a matita o carboncino. Ma quello è un tipo di disegno diverso, costruito lentamente con misura. In quei disegni, non ho dovuto preoccuparmi della qualità del tratto, ma solo della sua precisione.

Questi disegni sono fatti con pennello e inchiostro e da una prospettiva molto differente.

Qui c’è un altro esempio del cambiamento:

linee-clementine.jpg

figura 3.

Dato che ho fatto molti disegni come questo, mi sono reso conto pian piano che il tratto, in modo particolare il tratto disegnato in un movimento fluido, può avere qualità espressive alle quali non avevo dato sufficiente considerazione prima d’ora. Questo non è accaduto sino a che la mia pratica di composizione mi ha incoraggiato a lasciar andare la precisione visiva e ad interessarmi unicamente al disegno, è stato allora che ho cominciato a sentire più profondamente la qualità dei tratti che facevo.

Materiali

La qualità di una linea è almeno parzialmente definita dal modo in cui è stata creata.
Seguendo le raccomandazioni del libro di Dow, uso materiali semplici e tradizionali per la mia pratica di composizione: un pennello cinese e inchiostro. L’inchiostro è macinato fresco per ogni sessione pratica. Per me è parte integrante della pratica ora. Il tempo che impiego a polverizzare l’inchiostro, lo utilizzo per pensare a cosa disegnerò. Lo considero un rito che mi fa entrare più intensamente nel momento e mi aiuta mentalmente a prepararmi per la sessione della giornata.

 

materiale-da-disegno-cinese.jpg

figura 4.

Su questa attrezzatura, Dow dice:

Gli strumenti da disegno cinesi, perfezionati da secoli di pratica sul disegno della una linea e il lavoro di pennello, offrono il miglior esercizio per mani e occhi.

Qui c’è un breve video in cui polverizzo l’inchiostro prima di una sessione che ho registrato all’inizio dell’estate. Ora le giornate iniziano davvero tutte come questa. Be’ dopo un giro nel parco locale, una doccia calda e un caffé forte.

Per quanto riguarda la carta, uso soprattutto quella di giornale. E’ molto economica e mi permette di sperimentare senza la preoccupazione di sprecare materiale. Per il ricalco uso carta velina, molto economica anche quella.

Sono fortunato ad essere così vicino a Londra. Posso andare a Chinatown, nel cuore di Soho e procurarmi il materiale a un terzo del prezzo rispetto a quello di alcuni siti web. Il negozio dove vado è questo, Guanghwa:

chinatown.jpg

figura 5.

Se non puoi andare a Londra, puoi sempre provare il sito web di Guanghwa. Hanno pennelli cinesi di capelli misti, bastoncini d’inchiostro, anche se sul sito non hanno quello che sto usando io, lo “Yellow Mountain”, e pietre per inchiostro. Che sarebbe tutto ciò che occorre fondamentalmente. Non è necessario investire in materiali costosi.

Perché pennelli cinesi e inchiostro?

Potresti usare qualsiasi strumento per fare segni, ovviamente. Una matita, un carboncino o una penna grafica, vanno tutte bene, ne sono sicuro. Ma ci sono alcune caratteristiche di questo pennello tradizionale che credo lo renda più adatto per la pratica espressiva del tratto.

  • E’ incredibilmente sensibile. Ogni sfumatura, ogni piccola variazione nel movimento di mano o braccio è trasmessa direttamente nel tratto. Può essere una bella sfida controllare il movimento all’inizio, ma questa sensibilità è alla radice del suo potenziale espressivo.
  • A causa della sua sensibilità, è molto umano. Le linee ondeggiano. Non sono mai perfette. Mi piace. Perché? Perché dimostra il coinvolgimento del mio corpo.
  • Mostra che queste linee sono mie e solo mie. Non ce ne saranno mai due uguali, tutte apparterranno a me per le loro caratteristiche. In qualche modo, questo riflette perfettamente l’esplorazione e lo sviluppo della creatività personale che questa pratica rappresenta.
  • Ti costringe ad impegnarti. Non si può cancellare una linea d’inchiostro. Ma anziché farmi sentire imprigionato, mi rende libero. Posso lasciarmi andare, sicuro, nella consapevolezza che nessuna delle linee che farò, sarà perfetta. Molte saranno terribili, altre andranno dove non volevo che andassero. Così riproverò. Lentamente dopo molte sessioni, miglioreranno.

Esercizi sulle gradazioni

Quando mi siedo per esercitarmi, ora inizio sempre con ciò che penso sia l’esercizio con le gradazioni.
Somiglia molto alle scale del musicista all’inizio di una sessione. In parte è esercizio, in parte riscaldamento e in parte meditazione.

Ecco qualche esempio:

pratica-con-linee.jpgDISEGNO 6

Qui c’è un video di una delle mie prime sessioni pratiche, un semplice esercizio in cui si devono seguire due punti. Questo deve essere stato il video più lento e noioso mai messo su Youtube. Non c’è neanche musica di sottofondo. Non ditemi che non vi avevo avvisato.

Questo esercizio è nato da un commento lasciato su: questo post sulla pratica efficace di Jeromein France. Anche se lo facciamo in modo leggermente diverso, è un fantastico esercizio di riscaldamento.

Esercizio senza scopo

Per la maggior parte del tempo faccio riscaldamento con questi esercizi, senza un obiettivo particolare. Penso a sciogliere il polso e a disegnare partendo dalla spalla. Cerco di rilassarmi nella sessione pratica, per prepararmi ulteriormente.

Questa parte della pratica è abbastanza meditativa in sé. In Disegnare con la parte destra del cervello. Betty Edwards raccomanda di iniziare con un esercizio di riscaldamento studiato per spostarsi nella modalità dell’emisfero destro. Il suo esercizio comporta seguire le pieghe del palmo della tua mano con una matita.

E’ un esercizio senza scopo, e lo è deliberatamente. L’emisfero sinistro non riesce a capire perché dovrebbe perdere il suo tempo con una frivolezza improduttiva di questo tipo e va a dormire. L’emisfero destro prende il comando. Il mio metodo di riscaldamento sembra avere un effetto simile. Nel tempo che passo a fare questo, per dieci, quindici minuti, mi sento calmo e rilassato e la mia attenzione comincia ad essere assorbita dal tratto. Il dialogo (un’attività dell’emisfero sinistro) diventa più difficile perché richiede uno sforzo cosciente – come avrà notato chiunque abbia osservato uno dei miei video in cui cerco di descrivere ciò che faccio mentre disegno!

Col tempo ho sviluppato un approccio più meditativo al riscaldamento sul tratto.
Chiamo questo esercizio “linea che respira” e comporta disegnare dei tratti su e giù, lentamente sulla carta con pennello e inchiostro, inspirando e respirando ad ogni tratto. E’ molto rilassante e molto concentrato allo stesso tempo. Come l’esercizio di Betty Edwards, è del tutto senza scopo. Ed è quello lo scopo.

Questo video è un po’ meno noioso di quello sopra, c’è della musica e ho pensato a come aggiungere riquadri di testo al centro. Ed è più breve.

Accuratezza e sensazione

Continuando a lavorare sul testo di Dow, mi sono ritrovato di continuo a ritornare sulla pratica di base del tratto. Ho iniziato questo post parlando dell’inaspettato. Il libro di Dow mi ha senza dubbio sorpreso:

  • Mi ha sorpreso il fatto che un piccolo libretto sia così profondo.
  • Mi ha sorpreso il fatto che questi esercizi ingannevolmente semplici possano ampliarsi così tanto.
  • Mi ha sorpreso quanto possano essere efficaci questi esercizi, nell’approfondire l’apprezzamento di un disegno in modo naturale e quasi senza sforzo.

Ma più di tutto, sono rimasto sorpreso da me stesso. Negli ultimi mesi è cambiato l’intero approccio del mio apprendistato. Sono cambiati i miei obiettivi, e con essi la direzione che ho preso.

Negli ultimi sei anni mi sono concentrato quasi esclusivamente sul catturare nel modo più completo e convincente possibile, la raffigurazione dell’ impressione visiva.

Non ho dimenticato l’impressione visiva ora, e non penso neanche che lo sforzo degli ultimi sei anni sia stato vano, per niente. Ma forse è mancato un po’ di equilibrio – come una cattiva composizione. Ho messo troppa enfasi su un aspetto del fare arte a detrimento di altre considerazioni, in verità a detrimento del lavoro in sé. Ora vedo sempre più l’impressione visiva come materiale grezzo dal quale si può costruire un lavoro espressivo.

Immagino qualcuno là fuori che legge queste cose e pensa: “Paul! Testone! E ci hai messo sei anni per arrivarci?”

Be’ si, in un certo modo. Ma credo ci sia una differenza tra capire qualcosa intellettualmente e capirla profondamente grazie all’esperienza, una conoscenza che è parte di te.

Credo che la comprensione profonda possa giungere solo dalla pratica ripetuta in un periodo di tempo. Deve essere meritata. Prima, se mi avessero detto che il disegno è importante e che il tratto può avere qualità espressive proprie, sarei stato d’accordo. E’ ovvio no? Ora però lo sento in maniera più profonda. Quando disegno, cerco di sentirlo in ogni segno che traccio. Con l’aiuto del libro di Dow, sto sviluppando deliberatamente delle abitudini di pratica, studiate per aiutarmi a raggiungere un livello di competenza inconscia con il tratto.

Questo significa che sto ripercorrendo i miei passi per riprendere il sentiero fatto in precedenza ma che avevo perso. Qualche volta dobbiamo tornare indietro per essere in grado di muoverci in avanti. Non credo che dobbiamo aver paura di fare dei passi indietro, ammettere le nostre lacune e cercare di colmarle. Anche se significa tornare a qualcosa di così basilare come la qualità della linea.

mettere tutto insieme: Capitolo Due

Il libro di Dow sulla composizione inizia qui, con la pratica del tratto. Lo stesso Dow crede che non dovremmo passare troppo tempo su questo capitolo:

jug-jasmine-clementine

figura 7.

Lo scopo di tale pratica è mettere la mano sotto il controllo della volontà, ma non dovrebbe essere dedicato troppo tempo a questa pratica, a prescindere dal disegno.

Da questo, deduco che Dow preferirebbe che ci tuffassimo direttamente nel disegno e nella composizione non appena ci sentiamo ragionevolmente a nostro agio con i materiali.

Credo che ci sia molto senso in ciò, ed è proprio ciò che ho fatto. Ma sono arrivato anche a divertirmi facendo linee per il piacere di farle. Ed è, dopo tutto, una parte importante del disegno. Prima copiavo molti disegni di grandi maestri cercando di imparare, ma non li ho proprio mai guardati puramente dal punto di vista della qualità del tratto.

E’ qualcosa per la quale ora mi piacerebbe trovare più tempo.

Anche se sono avanti col libro, torno ancora indietro per un po’ di pratica del tratto in ogni sessione. Lo faccio perché so che posso portare la mia linea più lontano da dove l’ho portata sinora e l’unico modo per farlo è attraverso un mucchio di pratica deliberata.

Questo articolo è tratto dal blog http://www.learning-to-see.co.uk/dow-practice-chapter-two


 

Questo argomento è trattato in modo approfondito durante le lezioni del laboratorio “Il gioco dell’Artista“ che Circolo d’Arti organizza ogni lunedì Cagliari.
Guarda anche la lista di tutti i corsi.

 

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L'articolo Meditazioni sul tratto: la Composizione di Dow – la pratica, capitolo 2 sembra essere il primo su Circolo d'Arti - scuola di disegno e pittura.

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