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Gestalt & Arte

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Mai sentito parlare di “Principi della Gestalt”?

No, non si tratta dei rampolli di una famiglia dai nobili natali. Si tratta di una serie di meccanismi legati al modo in cui organizziamo le informazioni che riceviamo dai nostri sensi, e che usiamo in modo inconscio per organizzare la miriade di stimoli che riceviamo dalla realtà che ci circonda e rispondere rapidamente e in modo adeguato.

Dato che le informazioni da considerare istante per istante sono veramete tante, la mente ha sviluppato una serie di abitudini per riassumere e interpretare certi gruppi di informazioni confrontandole con altre generalizzate in precedenza.

Cosa significa Gestalt?

Gestalt è la parola tedesca che sta per percezione, i suoi principi sono stati studiati e codificati in Germania negli anni ’20. Anche se – in maniera istintiva – sono da sempre usati dagli artisti, per creare immagini più efficaci e comunicative.

Proprio per il fatto che queste abitudini agiscono riassumendo ed arrotondando le informazioni, si possono creare paradossi e inganni, oppure possono offrire, a chi ne conosce la natura, la possibilità di orientare la comprensione di una immagine per renderla maggiormente efficace anche dal punto di vista dell’impatto emotivo.

Una immagine emblematica, che evidenzia uno dei principi fondamentali della gestalt, è l’immagine a fianco – a seconda di come guardiamo – ci mostra un calice  bianco su fondo nero oppure, contemporaneamente due volti che si fronteggiano, neri su fondo bianco. Percepiamo nello stesso spazio due immagini-concetto completamente diverse.

Conoscere i meccanismi con cui la mente interpreta la realtà risparmiando attenzione è un’arma molto potente in mano a chi la sa padroneggiare. Da sempre gli artisti usano questi principi in modo più o meno cosciente.

Se vogliamo fare un salto di qualità, ci conviene esaminare e cercare di comprendere i principali meccanismi della percezione visiva. In questo primo articolo cominciamo a fare un elenco e ad introdurre gli aspetti principali di questi fenomeni, in altri articoli collegati voglio andare a vedere in modo specifico come un artista ha usato o può usare questi principi per far fare un salto di qualità alle proprie opere.


Somiglianza

Facci caso, quando guardi una serie di elementi, sei portato istintivamente a percepirli come un gruppo. Se però alcuni elementi sono diversi dagli altri e sono simili tra di loro li percepiamo come se fossero più in evidenza e creassero una sorta di gruppo a parte.

Georges Seurat, nella sua “La Grande Jatte” ha usato questo principio.

Essere consapevoli del modo in cui la mente elabora automaticamente questi stimoli visivi ci consente di creare unità o illusioni quando ne abbiamo bisogno. Ad esempio, se nella natura morta qui sotto Cezanne avesse dipinto una bomba a mano dello stesso colore delle mele verdi. La mente li avrebbe raggruppati automaticamente a causa della Legge della Somiglianza e l’opera avrebbe avuto ben altro significato per chi avesse guardato con maggiore attenzione.


2. Prossimità

La legge di prossimità è un potente principio che puoi usare per creare un senso di unità nelle tue opere. In più lo puoi usare per creare una prospettiva forzata e tensione visiva.

La mente cerca sempre di semplificare gli stimoli visivi. Generalmente raggruppa gli elementi del campo visivo e questo succede più facilmente se sono vicini l’uno all’altro. Vediamo il tutto, prima delle singole parti. Sapere come la mente utilizza la Legge di Prossimità, ci dà il potere di incorporarla quando ci è più utile.

 


Chiusura

Puoi approfittare del principiò della “Chiusura” per creare un senso di unità all’interno delle tue opere. Questa legge procede spesso in coincidenza con la legge di Continuità e gioca su semplici forme geometriche  come il cerchio, il quadrato o il triangolo. Funziona anche con simboli familiari e tecniche di illuminazione come il chiaroscuro.

Abbiamo già visto che la mente tende a semplificare gli stimoli visivi per cogliere il senso di ciò che si vede nel modo più rapido possibile. Per far questo tende a cogliere il tutto, prima delle singole parti. A volte per ottenere questo risultato la mente riempie gli spazi vuoti tra singoli elementi per finire le forme, anche quando esse non sono complete ma solo suggerite … anche agendo in modo arbitrario.


Continuità

Questo principio ci spinge a percepire certi gruppi di elementi, come se facessero parte di un percorso lineare.

Questa legge ti offre un potentissimo strumento per organizzare la composizione delle tue opere. Se cerchi su Google notizie sulla composizione, trovi molti suggerimenti per principianti come la regola dei terzi, linee guida o altro, per lo più si tratta di strategie stereotipate o peggio poco efficaci, accompagniati per lo più da esempi orribili. Lo stesso avviene se cerchi i principi della Gestalt. Vengono presentati esempi ancora più generici, difficili da tradurre in qualcosa di utile nella pratica di un artista.

I migliori esempi sull’uso efficace della Legge della Continuità, li troviamo tuttora nei bellissimi dipinti appesi nei principali musei. Non in tutte le opere, ma nella maggior parte di esse.

Ai giorni nostri principi della Gestalt importanti e utili come la Legge della continuità, non vengono insegnati nelle scuole d’arte. Solo pochi autori, magari solo grazie a intuizioni casuali adotta questi principi ben noti agli artisti figurativi del passato. È tempo di elevarsi al di sopra di questa ignoranza involontaria e abbracciare il potere della percezione visiva!

In un prossimo articolo parlerò in modo approfondito della legge di Continuità o Continuazione  – per ora lasciami accennare che questi percorsi lineari, queste linee implicite, spingono l’occhio e il cervello a muoversi attraverso un’immagine secondo percorsi che puoi decidere.

Come artisti, possiamo usare la Legge della Continuità in molti modi per creare percorsi unici all’interno delle nostre immagini create con qualsiasi arte visiva. Possiamo creare arabeschi, ellissi, coincidenze e linee radianti. Se non hai mai sentito parlare di questi termini, il tuo arsenale artistico non è così potente come potrebbe essere.


Simmetria

La legge della simmetria si può sfruttare per creare equilibrio visivo. La mente preferisce la simmetria piuttosto che lo squilibrio. Ciò non significa che si debbano sempre creare immagini speculari (equilibrio simmetrico) che si oppongono al centro. Possiamo ancora usare la legge della simmetria se abbiamo due piccoli soggetti a sinistra di un’immagine e un soggetto più grande a destra (equilibrio asimmetrico). Questo è considerato un peso visivo , ma tutto si lega alla legge della simmetria.

Il quinto è Symmetry, che afferma che allo spettatore non dovrebbe essere data l’impressione che qualcosa non sia bilanciato, mancante o sbagliato. Se un oggetto è asimmetrico, lo spettatore perderà tempo cercando di trovare il problema invece di concentrarsi sull’istruzione (Gestalt Principles, nd).

 


Connessione

Pensate alle infografiche: frecce, linee ed elementi grafici permettono di unire elementi diversi e farne percepire il collegamento. Gli elementi connessi tra loro vengono percepiti come unico gruppo, una singola linea può dare unità e continuità e coesione visiva anche ad elementi separati tra loro.


Figura/sfondo

Il principio finale è Figure and Ground , che si verifica quando si usano sfumature o dimensioni per cambiare la percezione del cervello. Sagome e relazioni complesse sono un esempio di come il nostro cervello crea ordine nel caos.


In una serie di prossimi articoli esamineremo, con esempi pratici come questa serie di principi possono migliorare le nostre opere portandole a un livello superiore. Anche se la nostra capacità tecnica resta invariata.

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