Certe immagini catturano l’attenzione e non la lasciano più sfuggire. Possegono armonia e dinamicità, anche se, magari, si tratta di un semplice schizzo. C’è da chiedersi quale sia l’ingrediente segreto che rende anche solo un semplice segno qualcosa di così forte ed incisivo.
Questo aspetto fondamentale nella produzione di un’opera d’arte figurativa nella maggior parte dei manuali per aspiranti artisti viene sfiorato con pochi accenni. Lo stesso avviene nella quasi generalità dei tutorial disponibili su Youtube e in generale sul web, concentrati su tecniche di realizzazione o guide sul disegno e la pittura dal vero.
Questa disattenzione è molto grave in Italia, mentre nel mondo anglosassone diversi autori mantengono, già dallo scorso secolo, una viva attenzione a questo aspetto della tecnica.
Nel libro di Loomis “the Eye of the painter” di cui abbiamo iniziato la traduzione, questi aspetti fanno la parte del leone e sono affrontati con occhio da artista ma anche di pubblicitario, attento quindi alla comunicazione e alla percezione di chi poi guarderà l’opera.
In questo ultimo libro di Loomis, pubblicato dopo la sua morte, su tredici capitoli solo uno, l’ultimo, è dedicato agli aspetti tecnici del mestiere.
Il ritmo nelle immagini
Uno dei capitoli del libro che più mi ha colpito è quello sul ritmo. In genere il concetto di ritmo è associato alla musica, anche se i nostri sensi scovano ritmi in ogni cosa, dagli alberi alle nuvole, al movimento di un corpo, alla respirazione, ai cicli della natura.
I ritmi che cogliamo più facilmente sono quelli dei motivi ornamentali e architettonici: i colonnati, le serie di archi che si succedono armonicamente e ci danno un senso di armonia e dinamismo, quasi che il loro succedersi crei un’immagine in movimento (immagini motivi ornamentali, colonne etc).


Esistono però altri ritmi, meno evidenti e certo non meno importanti. Ritmi legati alla struttura ed alle dinamiche interne del mondo che ti circonda. Se riuscirai ad individuarli, a comprenderli e a rappresentarli renderai le tue opere molto più potenti ed efficaci.
In relazione alle arti visive parliamo di qualcosa che, se c’è, ci fa scoprire l’armonia nell’immagine di un corpo umano, sia esso statico o in movimento, di un albero nella sequenza dei suoi rami e delle fronde, di un paesaggio, nell’andamento aggraziato o spigoloso di colline e montagne, nell’acqua dei fiumi e dei mari. A volte il ritmo di questi fenomeni può essere calmo, a volte agitato.
Secondo Loomis “Il ritmo in arte non deve per forza essere veloce, può riferirsi anche a situazioni di calma e di serenità. Non sempre riguarda movimenti reali, può essere suggerito dagli andamenti della linea e della forma”.
Scopriamo ritmo nella respirazione, nel camminare o correre. Giorno e notte, mesi, stagioni e anni. Le nostre stesse vite seguono cicli ritmici.
“Un’ immagine prende vita grazie al suo ritmo interno. Quando ce ne renderemo pienamente conto, non ci potremo più permettere di dipingere immagini statiche.”
Ci sono diverse strategie che puoi usare per osservare la realtà, dipende dal soggetto che stai studiando. Questa volta ci occuperemo del ritmo nel corpo umano. In prossimi articoli esploreremo il ritmo nella natura, negli animali, nei colori e nei valori.
Il ritmo nel corpo umano
Solo i più bravi maestri mettono in evidenza questo aspetto fondamentale! Purtroppo spesso lo studio anatomico si limita alla conoscenza delle ossa e dei muscoli.
Ciò che conta però è la relazione tra di essi e la dinamica insita nel corpo.
Quando ho cominciato a disegnare persone, anche io mi limitavo a concentrarmi sulla simmetria cercando di mantenere la parte destra e la sinistra uguali.
In realtà, questa simmetria si presenta forse solo da un punto di vista anatomico e risulta statica e poco interessante.
Ma appena un corpo si muove, necessariamente deve assumere posizioni asimmetriche.
Questo avviene perché il corpo e costretto a mantenere l’equilibrio rispetto alla gravità che lo vorrebbe trascinare in basso.
Ogni movimento muove dei muscoli che ne attivano altri in un rapporto di azione-reazione.
Per esempio quando porti avanti una gamba non ti basta muovere solo il ginocchio, la gamba e la coscia, perché questo crea uno sbilanciamento che ti fa perdere l’equilibrio e ti fa cadere.
Grazie a tutti i capitomboli che hai fatto da piccolo, il tuo corpo ha imparato a muoversi di conseguenza e i muscoli si adattano per assecondare il movimento. Il centro di equilibrio si sposta, la schiena si piega in avanti, mentre la gamba posteriore prende una postura adatta a reggere il corpo in equilibrio.
Per studiare e rappresentare il corpo umano quindi ti devi concentrare sullo studio di queste relazioni.
Le linee implicite che suggeriscono il movimento
Facci caso: un corpo umano è sempre dinamico, anche quando è in quiete. Se osservi sapendo cosa cercare, puoi individuare e rappresentare i ritmi e la dinamica, effettiva o potenziale, del corpo umano attraverso poche linee di flusso che rappresentano il suo movimento.
Queste linee non sono casuali, le puoi individuare studiando le forze che si attivano quando prendiamo certe posizioni, non solo quelle dinamiche, ma anche statiche, sdraiate o sedute.

Immagine tratta da “Bridgman’s Complete guide to drawing from life” di George Bridgman
Queste forze di bilanciamento sono attive anche una posizione statica, sdraiata o seduta. Quindi per rappresentare il corpo umano come se fosse vivo dobbiamo studiare attentamente questa azione-reazione ritmica dei muscoli e delle ossa .
Correre, camminare o sedersi attiva nel corpo sempre gli stessi ritmi e le stesse forze, necessari a mantenere l’equilibrio del corpo.
Quando cominciamo a disegnare il corpo umano, tendiamo a copiare un corpo immaginando i suoi componenti come parti indipendenti, ottenendo disegni rigidi e statici.
Per ottenere risultati migliori e naturali bisogna capire che tutte le parti: ossa e muscoli, devono integrarsi in un sistema armonico e bilanciato in cui ogni movimento muscolare provoca una reazione dei muscoli vicini e così via.
Michael Mattesi nel suo manuale di disegno “Force: The Key to capturing life through drawing“, offre questa definizione di ritmo:
“Il ritmo nel corpo umano è l’interazione tra diverse energie che contribuiscono a mantenerlo in equilibrio.
La necessità di avere un equilibrio ritmico nasce dalla forza di gravità. L’anatomia della nostra muscolatura non è lineare ma asimmetrica. Questo ci consente di utilizzare il movimento contro la forza di gravità e di bilanciarlo quando ci fermiamo.”
Il metodo di Michael Mattesi
Una linea o l’idea di una linea possono indicare la direzione di una forza; due forze che si bilanciano creano un ritmo. Per evidenziare un ritmo, devi capire la relazione tra due forze o idee di direzione.
L’atteggiamento o la direzione di una linea o forza si applica a quella successiva. L’insieme di azioni e reazioni si ripercuote su tutto il corpo creando il ritmo. Ogni reazione è il risultato di una precedente spinta in direzione contraria. L’energia creata dall’iniziale impulso si ripercuote su tutto il corpo per bilanciare e controbilanciare le spinte e mantenere l’equilibrio della posa. Puoi considerare il fenomeno anche in termini di azione, reazione o momenti di pressione.
Poiché il ritmo è generato da almeno due forze, devi essere consapevole della relazione tra le braccia, le gambe e entrambi i gruppi di arti tra loro. La relazione più complessa è tra la testa e i piedi.
In questo mio disegno puoi notare che partendo dalla spalla in alto a destra, all’altezza del bacino è necessaria una spinta nella direzione opposta, senza seguire il contorno del modello perché ciò farebbe perdere l’equilibrio. Nota come la linea di forza evidenziata dalla freccia ci porta dalla spalla destra all’anca sinistra, spingendola di lato e rendendo necessaria una contro spinta applicata dall’anca alla coscia e poi giù per il polpaccio. Per mantenere l’equilibrio poi il corpo ha bisogno di una serie di spinte e contro spinte che scorrono dalla spalla destra alla base della schiena e poi giù fino alla coscia destra.
Attraverso i ritmi nella figura, è possibile capire l’intento e l’equilibrio dell’intera posa.
Semplifica! Le relazioni tra le diverse forze nel corpo sono decisamente molte di più ma il tuo obiettivo principale deve essere quello di cogliere e disegnare l’intento principale di quel movimento. Scoprirai che ci sono quasi sempre relazioni tra il busto, i fianchi e la testa.
Nel disegno di animazione si cerca sempre di individuare la fonte principale del movimento, in genere la testa e il tronco del corpo, mentre le membra seguono e assecondano.
Oltre alla testa, alla gabbia toracica e al bacino, è bene tracciare le linee di forza relative alle articolazioni. Trova i ritmi che collegano l’anca al ginocchio o la spalla al gomito. In questo modo, eviterai di ottenere linee disarmoniche, poco riuscite o spezzate.
All’inizio non sarà facile individuare la curva dominante. Prova a individuare le curve opposte per vedere quale si avvicina di più al movimento di quella particolare parte del corpo. Col tempo capirai la dinamica di un arto intero, dal polso alla spalla.
Quando disegni un corpo in movimento, devi tener sempre conto della gravità, la forza invisibile che condiziona qualsiasi corpo.
Alcuni suggerimenti su come disegnare la figura:
- Il centro di gravità in un uomo è nel petto, mentre in una donna è più vicino al bacino. In generale la donna è più bilanciata proprio perché il suo centro di gravità è più basso.
- Fai attenzione a dove si trovano la testa (la parte più densa e pesante) e il centro di gravità del modello rispetto ai piedi.
- Pensa alla massa e alle forze che agiscono sul modello. Per renderlo stabile devi bilanciare entrambi i lati della linea centrale dell’equilibrio. Questo non deve necessariamente valere quando il corpo è in movimento. Il corpo ha il tempo di compensare la sua mancanza di equilibrio.
- Nota come la gravità agisce sul modello, schiaccia i piedi e i muscoli che lavorano con e contro di essa. Quando rappresenti la pressione nei piedi del modello, considera che tutto il peso del modello agisce su di essi.
Nei quattro disegni qui sopra ci sono varie posizioni interessanti, prova a copiarli:
- Fai attenzione alla costante relazione tra la gabbia toracica e il bacino. Le natiche rappresentano il bacino.
- Nella maggior parte dei casi puoi vedere la forza della coscia che spinge il ginocchio e torna indietro.
Il ritmo è la soluzione per dare equilibrio alla figura. Esercitati con questo obiettivo e disegna molte pose diverse.
Inizialmente non spostarti da un punto ad un’altro della figura prima di averne capito le connessioni. Disegna solo le parti del corpo su cui stai lavorando cercandone il ritmo.
Renderai più evidente l’equilibrio del disegno.
In questo soggetto mi interessava individuare solo le linee del ritmo, eppure anche un disegno così sommario riesce a rappresentare l’essenza della posa. Una volta che raggiungiamo i fianchi, la spinta della forza si divide in due sulle gambe. Nota come le ginocchia trasferiscano la forza dalla parte superiore alla parte inferiore della gamba.
Cerca di cogliere la connessione tra i ritmi del corpo. Questo disegno di un minuto mostra come si può rappresentare l’energia di una posa in pochissimo tempo.
Non sempre è necessario disegnare una figura definita in tutti i suoi particolari. Questa abitudine è solo un ennesimo ostacolo.
Per un po’ esercitati a fare attenzione solo al ritmo. Alla fine quella è l’essenza o l’idea principale da rappresentare.
Devi interiorizzare i concetti di fluidità, continuità e azione che cerco di trasmetterti. Usa tutto ciò che ti serve per impossessartene. Ricorda, una volta capite le forze che si attivano in un punto della figura, queste ti guideranno verso una giusta rappresentazione del ritmo.
In questa immagine c’è molto da capire, quindi analizziamola passo dopo passo:
Le forze applicate e direzionali stabiliscono la coesione o il ritmo del corpo. Tutto ciò per rimanere in equilibrio.
Queste forze applicate attraversano obliquamente la linea di equilibrio, compensando la forza e il peso su entrambi i lati del corpo.
Nota la linea di equilibrio. È una guida per bilanciare la forza e il peso del modello. Casualmente la testa del modello cade sulla linea centrale.
In questa figura fai attenzione al percorso del ritmo, che crea continuamente equilibrio.
Un altro progetto. Per comprendere l’equilibrio del modello devi considerare il ritmo o la relazione tra una gamba e l’altra invece di concentrarti su una gamba alla volta. Nota come la forza applicata si muove lungo la linea di equilibrio della figura.
La prima posa in basso sembra veloce. Guarda che bel ritmo. Come la schiena affonda verso ovest mentre la testa si proietta verso est e con le gambe crea un angolo di equilibrio aggressivo. Nota il percorso del ritmo.
Per prima cosa abbiamo un tratto allungato che passa dall’addome in alto sino al collo e giù fino ai fianchi.
Tutto il peso del busto sospeso dalla clavicola viene spinto dalle mani verso le spalle. Nota il trasferimento della forza nel gomito. La forza opposta della gabbia toracica è la parte superiore della schiena, che poi ci collega ritmicamente col suo collo attraverso lo sterno.
Questo approccio allo studio della figura umana può aiutarti ad approfondire quegli aspetti, invisibili ad occhio nudo, che possono incidere sulla qualità delle tue opere e spingerti ad andare oltre l’apparenza superficiale delle cose per scoprirne l’essenza e le dinamiche nascoste.
Gli aspetti della dinamica del corpo umano sono invisibili ad occhio nudo ma essi incidono sulla qualità e l’energia trasmessa dalle tue opere. Lo studio di questi aspetti ti permetterà di andare oltre l’apparenza superficiale delle cose per raccontare in modo ancora più efficace l’essenza e le dinamiche nascoste nella natura.
Fonti: Andrew Loomis -“ The eye of the painter” – Michael D. Mattesi “Force, the key to capturing life through drawing” – www.drawingforce.com
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